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Jannik Sinner: “Sto pelando patate, non sono ancora un cuoco. Devo capire come impiattare”

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Jannik Sinner ha raggiunto la Finale del Masters 1000 di Miami grazie alla bella vittora in rimonta ottenuta ieri sera contro il forte spagnolo Roberto Bautista Agut. Il tennista italiano ha sconfitto il numero 12 al mondo e ha staccato il pass per l’atto conclusivo di uno dei torrnei più prestigiosi dell’intera stagione, inferiore per importanza soltanto ai quattro Slam. Il nostro portacolori, in carriera capace di conquistare due ATP 250, se la dovrà vedere contro il polacco Hubert Hurkacz con il chiaro obiettivo di alzare al cielo il trofeo.

Il 19enne, che ha messo nel mirino la top-20 del ranking ATP, è stato estremamente lucido nella conferenza stampa dopo il successo su Bautista-Agut e ha esposto la seconda puntata di un paragone culinario. La prima puntata venne pronunciata dopo la sconfitta subito contro Daniil Medvedev a Marsiglia: “Sto pelando le carote, ma almeno sono in cucina“. Ieri la prosecuzione: Non si diventa così rapidamente un cuoco. Quando sei lì a pelare le patate, non vuol dire che proprio non sai cucinare. Vuol dire che la strada è lunga, che devi imparare tante ricette, devi capire come impiattare. Ma quello arriverà dopo”.

Jannik Sinner ha poi proseguito: “Io credo di essere cresciuto nelle ultime tre settimane, ma questo non vuol dire che io abbia finito di pelare patate e caroteMi piacerebbe essere già lì a impiattare, ma adesso è impossibile“. A completare, poi, un pensiero molto chiaro: “Ogni anno che passa sono un giocatore diverso“, continua. “E fra un anno sarò ancora un altro giocatore, spero, perché non vorrei fermarmi qui come livello. Ma sono sicuro che non mi fermerò, perché alle mie spalle ho Riccardo, Dalibor, tanti esperti. Però non mi metto fretta, la strada è lunghissima. Non vuol dire nulla il fatto di fare una finale qui.

Foto: Lapresse

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