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Jannik Sinner, una sconfitta che ci sta contro Tsitsipas a Barcellona: per crescere servono partite di questo livello
Una sconfitta che fa parte di un percorso di crescita. Riccardo Piatti l’ha detto spesso: i ko sono più formativi per Jannik Sinner piuttosto che le vittorie per comprendere quale sia il suo attuale livello e in che direzione lavorare per migliorarsi.
Al cospetto quest’oggi di uno Stefanos Tsitsipas in grande spolvero (n.5 del mondo e n.1 dell’ATP Race) non era semplice e, come spesso accade, sono stati i particolari a fare la differenza. Il greco è stato superiore nelle scelte tattiche e nei punti chiave. Il dato dello 0% alla voce “palle break” sfruttate da Jannik pesa al pari delle percentuali di prime in campo (52%).
E’ chiaro che se Sinner fosse stato più concreto probabilmente la partita sarebbe stata diversa, ma con i se e i ma non si fa la storia e il greco ha vinto con merito perché in questo momento è superiore, considerando anche lo status del giocatore: in bacheca ATP Finals, Masters1000 e gli “scalpi” di Roger Federer, Novak Djokovic e di Rafael Nadal. Su questi aspetti dovrà lavorare Jannik, perché il 6-3 6-3 è forse fin troppo severo per quanto ha espresso quest’oggi sulla Pista Rafael Nadal di Barcellona.
In questa fase l’azzurrino ha bisogno di disputare match contro i top-10 perché sono quelli che sono maggiormente formativi per il proprio sviluppo tecnico, attualmente incompleto. E’ chiaro che, con tre anni di vantaggio, Tsitsipas abbia un bagaglio tennistico più ricco e sia anche avanti dal punto di vista fisico. Tutti aspetti su cui l’altoatesino dovrà lavorare e che, ora come ora, lo vedono n.7 della Race e n.18 del mondo. Di sicuro, i presupposti sono interessanti.
Foto: LaPresse