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Masters1000 Miami, Jannik Sinner da capogiro! Sconfigge Bautista e conquista la finale!
Commovente, pauroso Jannik Sinner a Miami. L’azzurro non trema nella sua prima semifinale Masters 1000 in Florida e sconfigge nuovamente Roberto Bautista Agut, numero 12 del mondo, per 5-7 6-4 6-4 in due ore e trentuno minuti, replicando il successo contro lo stesso avversario a Dubai e prendendosi il lusso di giocarsi per la prima volta in carriera un torneo del genere alla sua terza apparizione. Una partita in cui, dopo un primo set e mezzo in cui ha pagato lo scotto dell’emozione e dove l’iberico lo ha messo in difficoltà mantenendo spesso il ritmo, ha cambiato marcia dopo aver salvato cinque palle break nel settimo gioco del secondo set, diventando un uragano che ha travolto lo spagnolo. Ora l’azzurro è virtualmente numero 21 al mondo, in attesa di conoscere il suo avversario, uno tra Hubert Hurkacz ed Andrey Rublev.
Come con Bublik l’azzurro parte piano, concedendo subito il fianco sul proprio servizio. In un primo game assai contratto Jannik va subito sotto nel servizio a causa di parecchi errori; errori che lo condizionano anche nel gioco successivo, quando non sfrutta due possibilità per portarsi subito sul pari. Basta per dare più convinzione al 19enne, che capisce come il servizio di Bautista Agut sia attaccabile: ci riesce nel sesto gioco, vinto a zero e impreziosito da uno scambio in cui esce magistralmente dalla diagonale di rovescio per colpire col dritto lungolinea. Lo spagnolo non ci sta, e va all’arrembaggio con le sue variazioni di colpi ottenendo tre palle per tornare immediatamente in vantaggio ma trovando un muro dall’altra parte. Il problema di Sinner è però l’inclinazione all’errore (26 nel primo set), e la paga nell’undicesimo gioco, dando la possibilità all’avversario di servire per il set. Lo spagnolo va di esperienza e sigilla la prima frazione in 51 minuti.
Bautista sembra vivere un momento di estrema grazia. Precisissimo negli scambi da fondo, non concede alcuna chance al nostro portacolori costringendolo a duri scambi da fondo a suon di righe. E quando lascia aperto qualche spiraglio, riesce sempre a tapparlo con precisione, utilizzando soluzioni all’occhio semplici ma difficili da calcolare in quei frangenti. Dall’altra parte Sinner non riesce ad imprimere il proprio ritmo alla partita, senza trovare con costanza quelle botte da fondocampo che lo stanno facendo conoscere nel circuito. Il momento di difficoltà non tarda ad arrivare, ed è nel settimo gioco, in cui deve far fronte a cinque palle break, ma al solito nelle difficoltà emerge il suo carattere, riuscendo a cavarsela con degli ottimi dritti lungolinea. L’andazzo della partita cambia in quel momento, con Bautista Agut che inizia a sbagliare un po’ di più: nel game successivo Jannik ha la chance per brekkare, ma lo spagnolo la annulla difendendosi strenuamente. Ma sul 5-4 e servizio del numero 11 al mondo, l’azzurro gioca con il coltello fra i denti e si prende un meritato secondo set.
Vedendo questo cambio di passo di Sinner, Bautista Agut decide di fare la stessa cosa, cercando di controllare lo scambio e cercando più spesso il colpo vincente. E in questo modo riesce a spiazzare l’azzurro: otto punti consecutivi e lo spagnolo riesce a strappare il servizio avversario nel terzo gioco. Una striscia che si allunga fino a dodici, con l’iberico che sale 3-1, ma la reazione di Sinner è meravigliosa: nel sesto gioco torna a martellare come un fabbro e, aiutato anche da un millimetro di riga su un cross di dritto, recupera il break. Il 19enne altoatesino ha la testa nel match, limitando gli errori e trovando dalla sua il servizio quando ha un minimo di difficoltà. Jannik arriva 5-4 e servizio avversario e gioca un game perfetto: piedi dentro al campo, tre vincenti tra dritto e rovescio e l’azzurro si prende la sua prima finale in un Master 1000.
Partita equilibratissima, dove Sinner ha vinto 98 punti sui 189 complessivi; l’azzurro è riuscito a portare a casa il risultato nonostante i 53 errori della sua partita (39 di Bautista Agut), ma è proprio qui che è riuscito a cambiare il destino di questa serata. Dopo averne commessi 26 nella prima frazione, ne diventano 27 fra secondo e terzo set: Jannik ha dunque raddoppiato la sua efficienza per un risultato che lo lancia nella stratosfera del tennis nostrano.
Foto: LaPresse
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