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Masters1000 Miami, un Jannik Sinner…umano! Tensione e l’inesperienza dei 19 anni alla base della sconfitta
Si è conclusa con una sconfitta l’avventura di Jannik Sinner al Masters1000 di Miami. La marcia trionfale dell’azzurro ha subito una dolorosa battuta d’arresto proprio sul più bello. Il 19enne nativo di San Candido non è riuscito ad esprimersi al meglio delle proprie possibilità. Non solo per le qualità di Hubert Hurkacz ma soprattutto a causa della tensione connessa all’importanza dell’incontro.
Il momento decisivo della partita è stato il dodicesimo game del primo set, con Sinner al servizio per chiudere il parziale. Il break subito ha pesato sulla tenuta psicologica del tennista italiano. Quella di oggi è stata una delle prime situazioni nelle quali l’azzurro ha sentito e subito la pressione. Diversamente dal polacco, che ha messo in campo tutto il meglio del proprio repertorio, il 19enne nativo di San Candido ha commesso tanti, anzi forse troppi, errori non forzati.
Il nuovo numero 22 del mondo non è riuscito a reagire allo svantaggio, a differenza di quanto accaduto in tutte le altre circostanze nelle quali è stato sotto in questo Masters1000. Questa sconfitta, seppur dolorosa vista l’importanza della posta in palio, sarà molto utile a Sinner nel suo percorso di crescita. Ricordiamo che per l’azzurro si è trattato della prima finale di un torneo così importante, ma che tornerà estremamente utile quando si troverà nuovamente in una situazione di questo tipo, e viste le sue incredibili qualità è solo questione di tempo.
Quello che è accaduto al tennista italiano e al suo gioco ha ricordato molto lo sviluppo della sua prima finale nel circuito maggiore, contro Vasek Pospisil nell’ATP 250 di Sofia. In quella circostanza, anche in considerazione della caratura dell’avversario, Sinner era riuscito a spuntarla con molta fatica, oggi, purtroppo, non è andata così.
Al netto di quello che può essere il dispiacere per aver perso l’opportunità di conquistare il primo Masters1000 in carriera, e di salire alla posizione numero 14 del ranking ATP, Sinner deve essere soddisfatto del livello complessivo raggiunto. Ci sono ancora molti aspetti sui quali lavorare, fortunatamente, non solo sul piano tecnico. Questa non può che essere una buona notizia data l’età del nostro portacolori. Se vista dalla giusta prospettiva, quindi, quella di oggi potrebbe non essere una sconfitta così dolorosa.
Foto: Lapresse