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MotoGP, Andrea Dovizioso: “Categoria spettacolare? Non lo so, vedo che le gomme incidono troppo…”

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La doppietta di Losail ha regalato due gare intense e spettacolari, confermando quanto la MotoGP di questa epoca (quella senza Marc Marquez, soprattutto) sia equilibrata e imprevedibile. I primi 15 piloti giunti al traguardo nel Gran Premio di Doha di domenica, per esempio, si sono classificati in appena 8.9 secondi, quasi che la top class si fosse trasformata nella Moto3. Un notevole equilibrio, reso possibile grazie a sei case ormai tutte molto vicine a livello di prestazioni. Frutto di questa situazione abbiamo assistito a 9 vincitori diversi nel 2020 ed ora 5 piloti differenti sul podio nelle prime due gare.

Andrea Dovizioso, alla Gazzetta dello Sport, ha voluto fare il punto della situazione dal suo ruolo privilegiato di spettatore esterno, partendo dalla crisi misteriosa in cui è precipitato all’improvviso Franco Morbidelli, velocissimo nei test pre-stagionali e poi improvvisamente incappato in misteriosi guai tecnici alla sua Yamaha M1: “Non riesco a capire cosa sia successo ed è veramente strano, perché dall’essere il più veloce costantemente in tutti i turni fino a gara-1 e poi avere questo problema in gara e non trovare più il feeling, è incredibile. Non voglio insinuare niente, né dare la colpa a nessuno, ma da quando sono arrivate queste gomme succedono cose simili”.

L’ex pilota della Ducati che, nei prossimi giorni, sarà impegnato in un test in sella alla Aprilia in vista del possibile approdo nel 2022, prosegue la sua analisi a livello di pneumatici: “È dall’anno scorso che continuamente si ribaltano le situazioni da gara a gara, addirittura anche quando si gareggia sulla stessa pista. Facevo fatica io quando c’ero dentro a dare spiegazioni su quello che succedeva a me e ai miei avversari, adesso da fuori è ancora peggio. Sono un po’ perplesso su questo aspetto, perché non è bello vivere queste situazioni, perché non riesci a dare delle motivazioni”.

Il pilota romagnolo conclude il suo discorso andando ancor più nello specifico: “Da quando hanno introdotto queste gomme è tutto sempre al limite e si può ribaltare tutto. E magari dal punto dello spettacolo può essere interessante, ma sinceramente io non lo vedo così bello, perché fino al 2019 bene o male si delineava una certa situazione e la stagione rimaneva quella e si poteva lavorare su certi dettagli. Adesso questo lavoro a volte va bene, mentre in altre ti fa arrivare 13°. È veramente strana questa cosa”.

Foto: Lapresse

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