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MotoGP, GP Doha 2021. Maverick Viñales vuole confermarsi, ma Ducati e Suzuki affilano le armi

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Il Gran Premio del Qatar è andato in archivio, ma il Motomondiale resta all’autodromo di Losail per affrontare un double header che mira a tamponare il rinvio dei GP di Argentina e delle Americhe. Dunque, nella giornata di Pasqua appuntamento con l’inedito GP di Doha che rappresenterà un’autentica rivincita della competizione disputatasi il 28 marzo. C’è chi mira a confermarsi, mentre altri affilano le armi in cerca di riscatto. Inoltre, sarà curioso vedere se i valori in campo verranno confermati, oppure se ci sarà un rimescolamento degli equilibri. Yamaha e Ducati si sono rivelate una spanna sopra le avversarie in qualifica, mentre in gara la Suzuki ha come d’abitudine rimontato con forza, arrivando a giocarsi il successo.

Sicuramente, chi parte gasato a mille è Maverick Viñales, capace di ottenere un’insperata vittoria superando uno dopo l’altro il compagno di squadra Fabio Quartararo e ben quattro Desmosedici. Lo spagnolo ha così incamerato il nono successo della carriera nella classe regina e ambisce a raggiungere la doppia cifra, provando a imporsi per due gare di fila in maniera tale da trovare quella consistenza di risultati che gli fa, storicamente, difetto. L’iberico è però l’unico centauro della casa di Iwata a essere soddisfatto di quanto accaduto domenica scorsa. Il già citato Quartararo si è dovuto accontentare della quinta piazza, venendo progressivamente sovrastato da Top Gun. I due alfieri del team Petronas, invece, sono usciti male dal GP di Qatar. Valentino Rossi, in crisi con le gomme, non è andato oltre la dodicesima piazza. Invece Franco Morbidelli praticamente non ha avuto modo di esprimersi, essendo stato condizionato da un problema al sistema holeshot della sua M1.

Dal canto loro, a Borgo Panigale proveranno ad arpionare la prima affermazione stagionale su un tracciato storicamente oltremodo favorevole. I più accreditati per riuscirci sono un euforico Johann Zarco e un esigente Francesco Bagnaia. Il francese, secondo in gara-1, sogna un successo che sarebbe storico sia per lui che per il team Pramac. Invece Pecco mastica amaro nonostante il terzo posto, segno di come non abbia intenzione di accontentarsi e l’ambizione non gli manchi. È chiamato invece a una prova d’appello Jack Miller, mestamente nono a causa di una difficoltosa gestione degli pneumatici. Addirittura Jackass si è visto minacciato da un Enea Bastianini decimo all’esordio con una moto di due anni più vecchia!

In casa Suzuki il problema è rappresentato dalla scarsa competitività sul giro secco. Cionondimeno, Joan Mir e Alex Rins sono arrivati a giocarsi la vittoria. Il primo avrebbe persino potuto arpionare la piazza d’onore se non avesse commesso un errore all’ultima curva, consentendo a Zarco e Bagnaia di relegarlo al quarto posto. Il secondo, invece, è sembrato mollare una volta sorpassato dal compagno di squadra dopo aver dato l’impressione (illusione?) di essere persino più competitivo, dovendosi alfine accontentare della sesta moneta. Dunque, la Casa di Hamamatsu punta quantomeno al podio, con la consapevolezza di poter difendere i titoli del 2020.

L’Aprilia è rimasta per tutta la gara con i migliori, a dimostrazione degli ulteriori progressi effettuati in inverno e mirerà a confermarsi. Invece si leccano le ferite sia la Honda che la Ktm. Pol Espargarò ha concluso ottavo in scia al fratello Aleix. Non certo un esordio scoppiettante per chi monta in sella a una moto HRC. Lo spagnolo sarà quindi chiamato a un pronto riscatto, in maniera tale da tamponare il più possibile l’assenza di Marc Marquez, il cui ritorno si fa sempre più necessario per la Casa dell’ala dorata. Invece le moto austriache sperano in un miracolo, poiché nel deserto qatariota non sono mai riuscite a trovare una competitività degna di questo nome, vedendosi relegate al ruolo di ultima ruota del carro.

Foto: MotoGP.com Press

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