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MotoGP, Miguel Oliveira: “A Portimao il pilota può fare la differenza e l’esperienza sulla pista è fondamentale”

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Miguel Oliveira sarà, giocoforza, una delle attrazioni principali del Gran Premio di Portogallo di MotoGP. Innanzitutto il ventiseienne lusitano spera di far parlare di sé non solo per il fatto di essere l’unico centauro di casa presente in griglia, ma anche per un eventuale buon risultato. Dopotutto non bisogna dimenticare come a novembre, proprio a Portimao, il portoghese abbia dominato la scena, vincendo la gara dopo essere partito dalla pole position.

Un’autentica apoteosi che Oliveira sogna di ripetere a cinque mesi di distanza da quel meraviglioso successo. Cionondimeno, a Losail la competitività della KTM 2021 è stata ben diversa da quella del 2020, in quanto la Casa austriaca si è complessivamente dimostrata la meno competitiva tra le sei attualmente impegnate in MotoGP. Tuttavia Portiamo è un autodromo completamente diverso da quello qatariota e la speranza di Oliveira è che anche il suo livello possa essere totalmente differente. Ecco quanto ha dichiarato il lusitano durante la conferenza stampa antecedente alla gara.

Innanzitutto due parole sul ritorno di Marc Marquez: “Sono chiaramente contento per lui dal punto di vista umano, perché finalmente può tornare a fare ciò che ama, ovvero correre in moto. Dal punto di vista agonistico è un fatto stimolante per tutti noi perché, bisogna essere onesti, l’anno scorso abbiamo tutti ottenuto grandi risultati, ma mancava il dominatore della categoria. Quindi la presenza di Marc sarà un motivo di sprono per ognuno di noi per alzare ulteriormente il nostro livello”.

Quali sono le aspettative per il weekend 2021? Le due gare del Qatar sono state difficili. La seconda è stata migliore della prima, perché durante il weekend ho avuto sensazioni positive. Purtroppo in gara ho perso il dashboard ed è stato molto penalizzante. Qui mi piacerebbe riprendere il discorso interrotto alla fine dell’anno scorso, anche se credo sarà difficile. Indipendentemente dalle aspettative, penso che l’unico obiettivo che posso pormi per questo weekend è di divertirmi e proseguire il percorso di crescita che ho intrapreso tra gara-1 e gara-2 in Qatar. Considero un privilegio poter avere un Gran Premio nella mia nazione e di poter gareggiare su questa pista bellissima”.

Ma cos’è successo di preciso nella seconda gara del Qatar? In particolare, dopo la strepitosa partenza non è stato mai un fattore durante il GP. Come mai? Il problema al pannello di controllo della moto si è presentato quasi subito. Il dashboard si è proprio spento e quindi dovevo effettuare le cambiate basandomi solo sulle sensazioni, senza avere il supporto visivo delle luci. Al tempo stesso, non potevo sapere quale mappatura del motore stavo usando e questo è stato molto penalizzante, perché alla fine abbiamo scoperto che ho corso per tutto il GP con quella più conservativa. Questo mi ha fatto perdere diversi decimi al giro e mi ha impedito di esprimermi al massimo delle mie potenzialità”.

Qual è il segreto per andare forte a Portimao? “Partire davanti! Guardiamo all’anno scorso. I distacchi erano minimi durante le qualifiche, mentre in gara si sono ampliati. Credo che sia successo perché qui è difficile sorpassare. Io l’anno scorso sono partito dalla pole, sono rimasto in testa e non ho dovuto superare nessuno. Quindi questo mi ha aiutato. Comunque, io credo che qui il pilota possa fare la differenza maggiormente di quanto non potesse farla in Qatar. A Losail la moto è decisiva. Qui, invece, se trovi le giuste traiettorie e capisci dove aprire il gas prima degli altri, puoi davvero guadagnare tanto tempo. La parte più importante è rappresentata dalle curve 8-9-10, lì si può guadagnare parecchio tempo. In generale è una pista piena di curve cieche e l’esperienza è fondamentale, perché è un mistero per chi si trova a guidare qui per la prima volta e la sensazione di compressione che hai a volte allo stomaco, a causa dei saliscendi, è unica“.

C’è chi dice che Oliveira sta a Portimao come Nicky Hayden stava a Laguna Seca. Quindi tutti si aspettano una bella gara da te. Questo crea pressione ulteriore? “No, non credo di avere ulteriore pressione addosso dopo la vittoria dell’anno scorso. Chiaro che in molti si aspettano un’ottima performance da parte mia, però il weekend non è ancora cominciato e nessuno sa quale sarà il livello di ognuno di noi in pista. Al giorno d’oggi è praticamente impossibile scommettere su un vincitore nella giornata di giovedì. Non credo che quanto accaduto l’anno scorso possa rappresentare un precedente significativo, tante cose sono cambiate negli ultimi mesi. Da parte mia spero di cominciare bene sin dalle prove libere di domani”.

Il fatto che non ci sia pubblico, rende questo Gran Premio comunque un evento di casa? “Assolutamente sì, perchè per esempio non ho dovuto prendere l’aereo e sono venuto qui in macchina. Quindi mi sento davvero a casa e ieri c’è stato un evento con gli sponsor durante il quale diversi tifosi sono arrivati all’entrata dell’autodromo e si sono messi ad applaudirmi. Non me l’aspettavo ed è stata una bella sorpresa. Spero di renderli felici domenica sera”.

Foto: MotoGPpress.com

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