MotoGP
MotoGP, Valentino Rossi e l’enigma Yamaha: due vittorie per le moto ufficiali e disastro per il “Dottore”
Il double header di Losail si è concluso con una doppia vittoria della Yamaha. Domenica 28 marzo il Gran Premio di Qatar è andato a Maverick Viñales, mentre quest’oggi il Gran Premio di Doha ha visto trionfare Fabio Quartararo. I due, peraltro, hanno raccolto anche un quinto posto a testa, scambiandosi letteralmente i ruoli nell’arco di sette giorni. Lo spagnolo e il francese occupano attualmente la seconda posizione nel Mondiale, con 36 punti cadauno, appena alle spalle del sorprendente leader Johann Zarco. In tutto questo, non va dimenticato come ci sia un terzo pilota dotato della medesima moto dell’iberico e del transalpino. Parliamo, ovviamente, di Valentino Rossi, i cui risultati sono invece diametralmente opposti.
Il Dottore ha concluso 12° settimana scorsa e 16° quest’oggi, rimanendo perennemente impantanato nelle retrovie dopo aver dovuto ingoiare la peggior qualifica della carriera nella giornata di ieri. Il team è diverso, ma il mezzo meccanico è esattamente lo stesso di cui sono dotati i due centauri capaci di passare per primi sotto la bandiera a scacchi nei GP sinora andati in scena. Il quarantaduenne di Tavullia lamenta continuamente problemi al posteriore, sostenendo di non riuscire a trovare la quadra del cerchio in merito al corretto sfruttamento della gomma Michelin. Eppure, c’è chi riesce a portare la M1 davanti a tutti, facendo peraltro la differenza proprio nella parte conclusiva delle gare. Questo è stato il copione recitato sia da Viñales domenica scorsa che da Quartararo pochi minuti fa.
Inutile cercare alibi o mezzi termini, il double header qatariota è stato un autentico disastro per Valentino Rossi, che sta attraversando il momento più difficile della sua carriera. Ai tempi della Ducati si barcamenava a centro gruppo, ma era tutto il pacchetto a non essere competitivo. Invece, oggi, Yamaha ha a disposizione un mezzo vincente che Top Gun ed El Diablo sono in grado di sfruttare al massimo del suo potenziale. Al contrario, il Dottore è completamente perso e a Losail non è mai stato capace di comprendere come settare in maniera adeguata la sua M1 full spec. Si tratta di una dinamica estremamente inquietante, che genera dei nuvoloni neri in merito a quello che potrà essere il 2021 del sette volte Campione del Mondo della classe regina. Non è certo una questione di staff tecnico, perché nel 2020 abbiamo visto come il Team Petronas sia sovente stato capace di preparare la moto meglio addirittura del Factory Team.
Va sottolineato come nel GP di Doha ci sia stato un equilibrio estremo, tanto che i primi 11 sono risultati racchiusi in meno di 6 secondi sul traguardo. Una situazione sicuramente inusuale che andrà verificata nelle settimane a venire, dove peraltro non si correrà più in notturna. Durante le prove libere, Valentino in altre condizioni non era lontanissimo da Viñales e Quartararo. Potrebbe, dunque, bastargli veramente poco per ritrovarsi nel gruppone in piena bagarre per le posizioni che contano. Riuscirà il Dottore a trovare il bandolo della matassa in quel di Portimao, pista dalle caratteristiche completamente diverse rispetto a Losail? Ce lo auguriamo tutti, perché quanto visto in Qatar è stato davvero deprimente. Eccezion fatta per la qualifica di sabato scorso, Rossi è stato l’ombra di sé stesso, dando l’impressione di essere completamente perso. Va bene che il tempo passa per tutti, ma la versione del fuoriclasse di Tavullia vista in Medioriente è davvero troppo brutta per pensare (sperare?) che non possa esservi una reazione nei prossimi GP.
Foto: MotoGP.com Press