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MotoGP, Valentino Rossi penultimo: la peggior qualifica della sua carriera

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Valentino Rossi ha concluso le qualifiche del Gran Premio di Doha in 21ma posizione. In altre parole, il Dottore domani scatterà dalla penultima casella. Si tratta della peggior prestazione della sua carriera. Vero che a Valencia nel 2015 partì addirittura ventiseiesimo e ultimo, ma in quel caso ci fu di mezzo una penalità rimediata dopo le sportellate con Marc Marquez nel precedente Gran Premio della Malesia. Oggi, invece, nessuna sanzione. Semplicemente, il quarantaduenne di Tavullia è stato lento. Anzi, lentissimo, perché si è messo alle spalle solo ed esclusivamente l’Aprilia di Lorenzo Savadori. Prima di oggi non si era mai qualificato peggio di 18°, fatto verificatosi al Mugello nel 2019.

Settimana scorsa, Rossi aveva strappato un’ottima quarta posizione sfruttando un traino. Oggi, invece, solo la macchina del tempo avrebbe consentito a Valentino di uscire dal pantano in cui è finito. Sarebbe stata necessaria la sua versione del passato, quella capace di fare la differenza sul resto del mondo. Il dato inquietante è rappresentato dal fatto che il Dottore è peggiorato rispetto a sette giorni orsono, senza mai trovare la quadra del cerchio. Si era visto qualche piccolo segnale incoraggiante durante l’interlocutoria FP3, ma si è trattato di un autentico fuoco di paglia, sempre che di fuoco si possa parlare. Addirittura in qualifica il sette volte Campione del Mondo della classe regina ha vissuto la sessione più problematica dell’intero weekend.

Siamo di fronte a un dramma sportivo, perché Rossi continua ad avere difficoltà insormontabili, mentre i compagni di marca sono decisamente più avanti. Maverick Viñales e Fabio Quartararo, dotati esattamente della stessa moto, oggi hanno realizzato rispettivamente il terzo e il quinto crono. Lo spagnolo e il francese si sono quindi giocati la pole position, mentre il portacolori del Team Petronas è rimasto lontanissimo persino dall’ingresso al Q2. Vero che il mezzo meccanico è lo stesso, ma la carta d’identità è ben diversa. L’iberico è di 16 anni più giovane, mentre il transalpino ha 20 primavere in meno.

Insomma, alla luce dei risultati, se Marco Lucchinelli suggerisce il pensionamento non ha proprio tutti i torti. Potrebbe essere irrispettoso, ma non completamente fuori luogo. È anche vero che Losail è una pista storicamente nemica della Yamaha e dove il veterano di Tavullia non ha mai brillato, soprattutto sul giro secco, ma la tendenza ormai è conclamata e preoccupante. La speranza è che l’appuntamento qatariota, che si disputa in condizioni uniche e particolari, possa rappresentare un’infelice parentesi e Portimao ci possa consegnare un Valentino Rossi quantomeno all’altezza della situazione. Già, perché quello attuale appare l’ombra del fuoriclasse che fu e che fece innamorare del motociclismo un’intera generazione di italiani e non solo.

Foto: MotoGP.com Press

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