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NBA: LaMarcus Aldridge si ritira. Problemi cardiaci nell’ultima partita all’origine della decisione
Scossone chiaro e forte nel mondo NBA. LaMarcus Aldridge, tra i nomi di maggior spicco attualmente ai Brooklyn Nets, ha deciso con effetto immediato di ritirarsi dalla pallacanestro. A darne comunicazione è lui stesso, con una lettera.
Questo il contenuto: “Oggi, scrivo questa lettera col cuore gonfio. Nella mia ultima partita, ho giocato mentre stavo facendo i conti con un battito cardiaco irregolare. Più avanti nella notte, il mio ritmo è diventato ancora peggiore, il che mi ha spaventato ancora di più. La mattina successiva, ho detto alla squadra cosa stava succedendo, e sono stati grandi a portarmi all’ospedale e farmi controllare. Anche se ora sto meglio, quello che ho sentito nel cuore quella notte è stato tra i momenti peggiori di cui abbia mai avuto esperienza.
Detto questo, ho preso la difficile decisione di ritirarmi dalla NBA. Per 15 anni, ho messo il basket al primo posto, e ora è tempo di mettere la mia salute e la famiglia al primo. Sono grato a tutto quello che il gioco mi ha dato: le grandi memorie, inclusi tutti gli up&down, e le amicizie che ho fatto e resteranno per sempre. Ringrazio Portland per aver draftato un magro ragazzo del Texas dandogli una chance. La città di Portland mi ha dato anni indimenticabili. Saranno sempre nel mio cuore. Voglio ringraziare gli Spurs per avermi fatto entrare nella loro famiglia e avermi dato cinque divertenti anni. In ultimo, ma non per ultima, voglio ringraziare Brooklyn. Mi avete voluto per quello che sono. In un gioco che sta cambiando così tanto, mi avete chiesto di arrivare e fare semplicemente quello che faccio, il che è stato bello da ascoltare. Mi dispiace non esserci stato a lungo, ma mi sono assolutamente divertito a essere parte di qeusto speciale gruppo.
Non si sa mai quando qualcosa avrà una fine, perciò assicuratevi di goderne ogni giorno. Posso davvero dire di averlo appena fatto”.
LaMarcus Aldridge si riferisce, nella lettera, al match con i Los Angeles Lakers, nel quale aveva realizzato 12 punti, gli ultimi di una carriera nella quale soltanto nell’anno d’esordio non è andato in doppia cifra di media. Seconda scelta assoluta al draft 2006 (quello di Andrea Bargnani), nonché girato subito dai Chicago Bulls a Portland, è stato uno dei signori della media distanza degli ultimi 15 anni, con una multidimensionalità che lo ha reso particolarmente apprezzato sia ai Trail Blazers che a San Antonio. Sette volte All Star, due volte nel secondo miglior quintetto NBA e tre volte nel terzo, ha vissuto la stagione 2014-2015 come la migliore a livello realizzativo, con 23.6 punti di media.
Non erano misteriosi i suoi problemi cardiaci, dal momento che nel finale della sua prima stagione in NBA gli è stata diagnosticata la sindrome di Wolff-Parkinson-White, che può dar luogo a tachicardia sporadica. In quel caso si è fermato per correggere il problema, e prima dell’annata 2011-2012, quella accorciata dal lockout delle franchigie, alcune complicazioni sempre a livello cardiaco hanno reso necessaria un’operazione.
Foto: LaPresse