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Nuoto
Nuoto, Assoluti 2021, Il pagellone: Federica Pellegrini immensa, Carraro stratosferica, Castiglioni commovente
FEDERICA PELLEGRINI 10: Non c’è apprezzamento tecnico che tenga. Si va a prendere la quinta Olimpiade con la forza della mente e della volontà. Se non ci sono barriere da superare lei se le crea e puntualmente le supera. Campionessa leggendaria.
MARTINA CARRARO 9.5: Una impresa vera, in mezzo a mille difficoltà. L’altalena di emozioni della vigilia, con la amica-rivale che prima non doveva esserci e poi arriva all’ultimo e in mattinata piazza un tempo da urlo. C’erano tutte le componenti per crollare e invece lei nuota la sua miglior gara di sempre, nel giorno più atteso e si va a prendere la carta olimpica con il record italiano e dimostrando si saper soffrire nel finale. Chapeau.
ARIANNA CASTIGLIONI 9: Il suo sorriso a fine gara è la fotografia più bella che può offrire lo sport italiano. C’è in ballo l’Olimpiade, la gara più importante dei cinque anni, non puoi giocartela come vorresti perchè la sfortuna, sotto forma di un virus terribile, che ti costringe a fermarti anche se non stai male, si è materializzata a due settimane dall’appuntamento clou, ti presenti lo stesso al via, tiri giù in dieci ora, il personale di mezzo secondo e lo stesso non riesci a qualificarti. Eppure non perde il sorriso, Arianna: la ruotas girerà ma quello che ha fatto oggi resterà tra le storie più belle da raccontare a chi si avvicina ad una piscina per iniziare un percorso agonistico di qualsiasi tipo.
BENEDETTA PILATO 8: Una volta tanto deve mollare la copertina e, abituata com’era a prendersela, non è così soddisfatta, nonostante il personale, nonostante non avesse preparato questa gara, nonostante a lei, in fondo, interessasse poco dell’esito del 100 rana. Resta un dato: si migliora ogni volta che scende in acqua, impressionante.
SIMONE SABBIONI 6: Si riprende lo scettro di campione italiano nell’acqua di casa ma cinque anni fa qui faceva segnare mezzo secondo in meno e questo mezzo secondo pesa tanto nell’economia della marcia di avvicinamento a Tokyo che non è ancora una certezza per il dorsista romagnolo, che deve completare il percorso di ritorno alle origini per risalire le posizioni perse negli ultimi anni.
PIERO CODIA 6: Vince la battaglia interna ma Glasgow è solo un lontano ricordo e sembra sempre più un exploit in mezzo a tanti buoni riscontri cronometrici. L’obiettivo era restare sotto i 52″, fallito di poco. Per una 4×100 mista credibile serve molto meno, per la gara individuale competitiva bisogna tornare indietro di tre anni.
STEFANO BALLO 8: Otto, come l’ottavo tempo all time in Italia. Manca di poco la qualificazione alla gara individuale ma ha tutto per crescere ulteriormente e riprende il discorso interrotto prima del Covid, fatto di personali a ripetizione. Dove può arrivare? Chissà, di sicuro può portare in alto la 4×200.
FILIPPO MEGLI 6: Combatte come un leone ma nell’ultima vasca non ne ha più e paga dazio ad una condizione giocoforza approssimativa per tutti i problemi fisici con cui ha dovuto fare i conti nell’ultimo anno. Resta aperta la porta per il quinto al mondo che può solo crescere.
STEFANO DI COLA 7.5: Sfiora la vittoria e mette un ipoteca sul posto nella 4×200. E’ una sicurezza.
ELENA DI LIDDO 7: Torna sul trono dei 100 farfalla nel giorno più importante. Non è quella di Gwangju ma la storia va raccontata, fra allenamenti a singhiozzo e una piscina disponibile in orari allucinanti.
ILARIA BIANCHI 5: La quarta Olimpiade è ancora lontana ma la seconda in Italia è sempre lei. Il Covid a gennaio le ha tolto un mese fondamentale per la preparazione e la sua volata è rivolta a maggio e giugno per dimostrare che la fiducia per Tokyo è ben riposta.
NICOLO’ MARTINENGHI 9: Due record italiani stratosferici, entrambi quarto tempo mondiale all time, nei 50 rana nel giro di dieci ore. Sono i suoi campionati italiani e l’impressione è che possa essere la prima edizione di una lunga serie. Condizione straordinaria, consapevolezza e fiducia nei propri mezzi. Sa cosa vuole e ora riesce a ottenerlo in acqua.
SILVIA SCALIA 7: Non è la migliore versione sua ma il posto agli Europei c’è e con questo anche il tentativo di prendersi un posto, almeno per la staffetta a Tokyo. I 50 sono la sua confort zone e la dimostrazione è che riesce a vincerli anche quando non è al meglio.
Foto Lapresse