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Nuoto, Nicolò Martinenghi fa sognare. Tempo di spessore mondiale e medaglia olimpica nel mirino

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Adesso sognare è lecito per Nicolò Martinenghi. Il ranista varesino è entrato in un’altra dimensione da oggi, quella dei fenomeni della rana: siamo nella stagione olimpica e ogni asticella è destinata ad essere alzata e superata, questo è vero, e illudersi può essere deleterio ma la fotografia che si può scattare oggi guardando le varie classifiche mondiali è di quelle da incorniciare e piazzare nella parete più in vista della casa.

Con il 58″37 di oggi Martinenghi si è issato in testa alla classifica mondiale stagionale davanti anche ad un certo Adam Peaty e in più ha messo lì anche il terzo tempo all time al mondo, entrando di diritto nella storia di questa specialità e completando un miglioramento di un secondo in 16 mesi, metà dei quali trascorsi in lockdown.

E’ migliorato in tutto, il varesino: dalla nuotata, potente e fluida al tempo stesso, ai particolari, specialmente su virata e subacquea che gli hanno permesso di prendere ulteriore slancio verso una vasca di ritorno di altissimo livello. Aveva studiato tutto a tavolino con Marco Pedoja e ha superato ogni più rosea immaginazione con un passaggio in linea con quello che si aspettava e poi un vero capolavoro nella vasca di ritorno, volando verso il traguardo.

Ha saputo aspettare, ha ingoiato anche qualche boccone amaro, Nicolò Martinenghi, ma ora raccoglie i frutti di tanta sofferenza e tanto lavoro di ottimo livello e la dimostrazione che gli allenamenti di Marco Pedoja funzionano alla grande è il secondo posto di Alessandro Pinzuti che condivide con Martinenghi ogni sessione. Quello che stupisce e che tranquillizza al tempo stesso in vista dell’avvicinamento ai Giochi è l’approccio del ranista lombardo: solo chi ha conosciuto la sofferenza e la sconfitta può avere il suo atteggiamento umile dopo un risultato del genere. Non si è montato la testa, sembra in grado di gestire anche le situazioni difficili (oggi, ad esempio non è partito benissimo) senza patire dal punto di vista psicologico.

Insomma, l’Italia se prima aveva una carta da finale nei 100 rana, ora può sognare anche in questa gara che ha spesso riservato grandi soddisfazioni ai colori azzurri anche stavolta, a meno di sorprese inimmaginabili, si lotta solo per la medaglia d’argento perchè Peaty è tuttora, anche se al momento guarda dal basso in alto Martinenghi, di un altro pianeta.

Foto Diego Gasperoni

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