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Rugby, Rainbow Cup: Benetton e Zebre sperimenteranno le nuove regole

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Inizierà tra una settimana la Rainbow Cup, il campionato che coinvolgerà le squadre del Guinness Pro 14 con l’aggiunta dei club sudafricani. Un torneo nuovo, nato dalle necessità della pandemia, che hanno impedito a Southern Kings e Cheetahs di partecipare al Pro 14, e un passo verso l’allargamento a tutte le squadre sudafricane nel torneo europeo. Ma le novità per Benetton Treviso e Zebre non saranno solo nel format del torneo e nelle avversarie. Perché ci saranno anche tre nuove regole.

Regole sperimentali, già testate nell’Emisfero Sud, ma che potrebbero diventare in futuro anche “leggi” confermate per la palla ovale. Tre regole che coinvolgono principalmente le decisioni degli arbitri. Vediamo di cosa si tratta. La prima regola, di fatto, fa sparire l’espulsione dal rugby. Se un giocatore, infatti, riceve un cartellino rosso la sua squadra potrà sostituirlo dopo 20 minuti di gioco effettivo. Insomma, basta partite con una squadra in inferiorità anche per oltre un’ora, ma l’espulsione diventerà una “doppia ammonizione”, con il cartellino giallo che già oggi prevede 10 minuti d’inferiorità. A differenza dell’ammonizione, però, dopo il periodo di 20 minuti il giocatore espulso dovrà venir sostituito e non potrà tornare in campo.

La seconda novità riguarda il TMO, cioè l’arbitro video. Oltre che a venir chiamato autonomamente dall’arbitro, le due squadre – o meglio i capitani – potranno chiedere che un’azione venga rivista in video. Ma attenzione, ci sono alcuni limiti. Nei primi 75 minuti del match il TMO può essere chiamato solo in caso di gioco pericoloso o per segnalare un fallo durante un’azione di meta. Negli ultimi 5 minuti, invece, il TMO potrà venir chiamato in ogni occasione di gioco. La regola si chiama Captain’s Challenge. Ma attenzione, perché se il TMO darà ragione alla squadra che lo ha tirato in ballo, allora la squadra avrà ancora la possibilità di richiedere la revisione video, se invece confermasse la decisione dell’arbitro, allora il capitano della squadra non potrà più richiedere il TMO.

Infine, la terza regola riguarda la mischia sui 5 metri. A oggi nel caso che un difensore annulli un pallone nella propria area di meta o se un attaccante non riesce a schiacciare in meta, col pallone sollevato, si riparte con una mischia per la squadra in attacco sui 5 metri. Ora, invece, la difesa potrà far ripartire la partita con un drop calciato da dietro la linea dell’area di meta, consegnando la palla alla squadra in attacco.

Foto: Ettore Griffoni/LPS

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