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Tennis: Matteo Berrettini, da Cagliari verso Montecarlo in cerca di buone sensazioni
In questi giorni Matteo Berrettini è a Cagliari. Assieme al fratello Jacopo, sta ricaricando le batterie e ricominciando ad assaporare il sapore dei campi a livello agonistico, ma non in singolare: è infatti impegnato nel torneo di doppio, dove quest’oggi sfiderà due buoni doppisti, il danese Frederik Nielsen (vincitore a Wimbledon 2012 nella specialità insieme a Jonathan Marray) e il filippino Tret Huey.
Questa nota sarda è solo una tappa di avvicinamento al vero obiettivo parziale, il Masters 1000 di Montecarlo. Il romano vi ha partecipato una sola volta a livello di tabellone principale, nel 2019, perdendo subito contro il bulgaro Grigor Dimitrov in due set. Complice il lockdown, è rimasto quello l’unico match da lui giocato nel Principato, in un momento in cui ancora stava cercando di scalare la classifica.
Si tratterà del suo ritorno in singolare dopo due mesi dal ritiro prima ancora di scendere in campo per gli ottavi degli Australian Open contro il greco Stefanos Tsitsipas. Un infortunio, il suo, che del dispiacere l’ha creato, perché la stagione era partita molto bene con i segnali ben più che positivi in ATP Cup e tre partite giocate magari non al meglio in quel di Melbourne, ma comunque di livello, scavalcando inoltre un primo turno tra i peggiori possibili, quello col sudafricano Kevin Anderson.
Per il numero 10 del mondo questa sarà un’occasione importante per riprendere quota nel ranking ATP, dove al momento il solo realmente raggiungibile è l’argentino Diego Schwartzman, distante meno di 300 punti. Diverso il discorso nella Race, che lo vede al 14° posto, ma con ancora ampi margini di recupero, vista la presenza delle stagioni sulla terra, sull’erba, sul veloce d’America e indoor.
Non si può certo chiedere a Berrettini di vincere subito tornei: questo sarà un passo senz’altro successivo. A Matteo, invece, basta poter cominciare a vincere partite, anche due o tre a torneo, per riprendere fiducia. Rispetto alla parte finale del 2020 un vantaggio ce l’ha: ritorna sapendo di aver avuto un ottimo inizio di 2021, che l’ha riportato davvero sotto la lente d’ingrandimento del mondo tennistico. E del suo numero 1 l’Italia ha decisamente bisogno, perché se è vero che i titoli in questo periodo se li è presi Jannik Sinner, è ugualmente vero che Berrettini, solo un anno e mezzo fa, ha portato il tricolore là dove non era mai arrivato: in semifinale agli US Open versione Flushing Meadows. Ed è a quei livelli che intende ritornare, sapendo perfettamente di avere i mezzi per raggiungerli.
Foto: LaPresse