Ciclismo
Viviani e Paternoster tornano in pista: Tre Giorni di Gand, esame verso le Olimpiadi. Tanta Italia in Belgio
Mancano poco più di tre mesi alle Olimpiadi di Tokyo 2021 e l’Italia si sta preparando per essere grande protagonista nel ciclismo su pista, disciplina in cui la nostra Nazionale ha tutte le carte in regola per ben figurare. Il calendario è stato fermo a lungo a causa dell’emergenza sanitaria, ma nel weekend del 16-18 aprile andrà in scena la Tre Giorni di Gand (Belgio), uno degli appuntamenti di maggior prestigio per i fuoriclasse dei velodromi.
Sulla pista di 250 metri intitolata a Eddy Merckx vedremo tanti azzurrri tra cui spiccano Elia Viviani e Letizia Paternoster. Il programma non prevede gli inseguimenti individuali (prova non olimpica) e a squadre (dove l’Italia può puntare alle medaglie ai Giochi). Come riporta la Gazzetta dello Sport, il CT Marco Villa ha convocato anche Francesco Lamon, Michele Scartezzini, Liam Bertazzo e quattro giovani; il CT Dino Salvoldi si affida anche a Martina Fidanza, Maria Giulia Confalonieri, Rachele Barbieri, Silvia Zanardi, Giada Capobianchi, Miriam Vece, Elena Bissolati. Filippo Ganna, Campione del Mondo nell’inseguimento individuale su pista e della cronometro su strada, sarà protagonista prossimamente agli Europei di Mink, per preparsi a essere il vagone del quartetto azzurro durante la rassegna a cinque cerchi.
Va annotato che Viviani e Paternoster non corrono in pista dai Mondiali 2020, disputati poche settimane prima che esplodesse la pandemia. In quell’occasione la trentina fu argento nell’omnium e bronzo nell’americana insieme a Balsano; il veronese fu nono nell’omnium (specialità in cui è Campione Olimpico di Rio 2016) e settimo nell’americana. Grande ottimismo per Viviani, tornato a vincere un paio di settimane fa a Cholet, mentre Paternoster ritorna dopo aver superato i problemi al ginocchio e aver sconfitto il Covid-19. Si preannuncia un parterre di lusso con tantissimi big internazionali, dunque sarà un vero e proprio confronto con vista su Tokyo.
Foto: Lapresse