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America’s Cup, American Magic lancia la sfida a New Zealand. I Kiwi la rigettano: “Presuntuosi”. Nuovo protocollo, in Italia nel 2027?
Botta e risposta fragoroso tra American Magic e Team New Zealand. Le ultime ore sono state roventi per quanto riguarda il futuro della America’s Cup, la competizione sportiva più antica al mondo. I Kiwi sono il Defender e hanno già accettato la sfida lanciata da Ineos Uk appena terminata la regata decisiva contro Luna Rossa ormai due mesi fa. I britannici sono diventati Challenger of Record e, insieme al sodalizio neozelandese, stanno decidendo dove e quando disputare la prossima edizione della kermesse. Le ipotesi sul tavolo sono molteplici (le più accreditate sembrano essere 2022 o 2024, ad Auckland o in Medio Oriente), ma soltanto verso la fine di giugno ne sapremo di più in maniera ufficiale.
Nelle ultime ore, però, il New York Yacht Club, i cui colori sono stati difesi dal sodalizio di American Magic durante l’ultima campagna (sconfitta da Team Prada Pirelli con un roboante 4-0 nella semifinale di Prada Cup), ha lanciato il proprio guanto di sfida a Team New Zealand, proponendo anche un protocollo speciale di 150 pagine. L’invito è quello di schedulare la America’s Cup con cadenza regolare (ogni tre anni), alternando l’organizzazione dell’evento tra i Paesi delle squadre che hanno regatato ad Auckland durante l’inverno: 2024 in Nuova Zelanda, 2027 in Italia, 2030 in Gran Bretagna, 2033 negli USA.
Il motivo è molto semplice: Christopher Culver, commodoro del New York Yacht Club, è decisamente preoccupato riguardo al futuro dell’evento, non gradisce la possibilità di uno scontro diretto tra Ineos e New Zealand, vuole sfide multiple e spera che il numero di partecipanti aumenti. Si è parlato anche di una rigida regola sulla nazionalità dei membri dei vari equipaggi (ma questa è già stata inserita nella bozza stilata da NZ e Ineos), costi contenuti e controllati, eventi preliminari per far crescere l’interesse.
In sostanza si uscirebbe dallo schema storico: chi vince la Vecchia Brocca decide dove difenderla, con una cadenza dell’evento non regolare. Dopo 170 anni di storia, la Coppa America potrebbe mutare in alcuni aspetti cruciali. Più che potrebbe, avrebbe potuto. Perché il guanto di sfida è stato rigettato da Team New Zealand. Appena due ore dopo questa proposta, giunta davvero a sorpresa, è arrivata la pronta risposta dall’altra parte del mondo: “RNZYS e Emirates Team New Zealand (in qualità di attuale Defender della the America’s Cup) accolgono con favore l’interesse del New York Yacht Club per la prossima America’s Cup, ma mettono in dubbio le loro motivazioni per una dichiarazione così presuntuosa quando le iscrizioni non si aprono che fra qualche tempo“.
I Kiwi hanno cercato di addolcire la pillola: “Ci sono stati alcuni punti validi sollevati da NYYC, alcuni dei quali sono già stati presi in considerazione nello sviluppo di un protocollo lungimirante tra il Defender e Ineos Team UK e il RYS come (Challenger of Record) che sono le due parti responsabili dello sviluppo del prossimo protocollo“. Braccio di ferro davvero durissimo, bisognerà aspettare davvero qualche settimana per capire quale sarà il futuro del trofeo sportivo più antico al mondo. Luna Rossa resta intanto alla finestra, il patron Patrizio Bertelli ha già dichiarato più volte che il suo sodalizio sarà ancora protagonista nell’immediato futuro.
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Foto: Luna Rossa Press