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Atletica, Marcel Jacobs: “Il mio idolo da piccolo era Andrew Howe. Ora non voglio smettere di sognare”

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Marcel Jacobs è l’italiano più veloce di sempre sui 100 metri. Il 9”95 ottenuto nel meeting di Savona di giovedì scorso lo ha lanciato in testa alla classifica all time del nostro paese e tra i primi posti dei tempi di questa stagione. Un risultato straordinario che fa ben sperare in vista delle Olimpiadi.

In una bellissima intervista per il Corriere della Sera, a firma di Gaia Piccardi, Marcel Jacobs si è raccontato dentro e fuori la pista. “Da bambino mi piacevano i fossili: volevo diventare archeologo. In alternativa, astronauta. Però per entrambe le professioni c’era da studiare e io avevo poca voglia di stare sui libri. In terza media sono stato bocciato“.

Per l’azzurro, neanche a dirlo, il mirino è fissato sulle Olimpiadi di Tokyo 2021: “L’obiettivo della stagione era scendere subito sotto i 10” e non pensarci più. Però è dalla prima volta che ho messo piede in pista, a 9 anni, che ho in mente l’Olimpiade. Avevo attaccato al muro della cameretta la pagina di giornale con la famosa pubblicità di Carl Lewis sui blocchi con i tacchi a spillo. Ma il mio idolo da ragazzino era Andrew Howe: mulatti e mezzi americani tutti e due, mi rivedevo troppo in lui”.

Jacobs non si nasconde, nessun timore di sbilanciarsi a testimonianza della grande sicurezza acquisita nei propri mezzi: “A Tokyo vado per vincere una medaglia: non c’è Bolt, non c’è Coleman, non c’è un favorito numero uno, sarà battaglia. No, il mio sogno non lo metto da parte proprio ora“.

Foto: FIDAL/COLOMBO

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