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Basket femminile: Venezia-Schio, la finale che la Serie A1 aspettava da anni è pronta al via
Da una parte c’è l’undicesima apparizione consecutiva nella serie finale, dall’altra una seconda volta, che arriva dopo 12 anni. E c’è uno strano filo rosso che lega l’Umana Reyer Venezia e il Famila Wuber Schio in questo discorso: le orogranata giocarono l’ultima finale in cui le orange non c’erano, quella persa contro Taranto dopo una rovente gara-4.
Il tempo è cambiato rispetto ad allora, ma una giocatrice no: Giorgia Sottana, che al tempo vestiva la maglia di Venezia, sarebbe poi ulteriormente diventata una stella a Taranto e avrebbe poi intrapreso il lungo percorso con Schio, ripreso poi quest’anno dopo tre stagioni di peregrinare tra Francia e Spagna. Ma non è l’unica storia incrociata tra i due fronti, la sua: sul fronte Famila giocano da ex Valeria De Pretto e Francesca Dotto, su quello Reyer Martina Bestagno e Natasha Howard.
E sarà proprio quest’ultima una delle due grandi chiavi della serie scudetto, che per la prima volta vede l’Umana col vantaggio del fattore campo, mentre il Famila non ne era privo dall’annata 2015-2016. L’altra, naturalmente, riguarda Sandrine Gruda: è vicino a canestro che si sviluppa, dunque, una fetta molto larga dell’esito della sfida tra le due dominatrici della stagione regolare.
Non va dimenticato, infatti, che è tra Venezia e Schio che c’è stata la spartizione praticamente di tutto fino a questo momento: alla Reyer Supercoppa e primo posto in regular season con una sola sconfitta, al Famila la Coppa Italia. Le giocatrici allenate da coach Pierre Vincent, peraltro, sono state le uniche in stagione a battere quelle guidate da coach Giampiero Ticchi sul territorio nazionale. Il tutto nonostante un’annata davvero travagliata in termini di giocatrici straniere: accanto all’inamovibile Jillian Harmon dovevano esserci Natasha Cloud e Stefanie Dolson, ma la seconda in Veneto non è mai giunta, la prima ci è rimasta solo per qualche settimana prima di tornare negli USA. Sono entrate Kim Mestdagh e Natalie Achonwa, ma se la belga è rimasta per la stagione, la canadese è rientrata oltreoceano dopo le Final Eight di Bologna, in prospettiva WNBA.
Problemi, questi, che non si sono invece verificati in casa veneziana. Anzi, in realtà per Ticchi il problema, dal 4 gennaio 2021, è di abbondanza: tra Howard, Temi Fagbenle, Gintare Petronyte e Yvonne Anderson solo tre possono giocare contemporaneamente. Spazio, dunque, a un continuo turnover: assodato il fatto che non ci si può privare di Anderson da play, e considerato che Howard sarà chiave della serie, il ballottaggio, a seconda delle esigenze, sarà tra Fagbenle e Petronyte.
Il confronto, però, sarà importante anche per sottolineare l’importanza dei rispettivi gruppi tricolori. Venezia ha, fuor di dubbio, bocche da fuoco a volontà, soprattutto ora che Debora Carangelo è rientrata dai problemi fisici che ne hanno condizionato la seconda parte di stagione. Lo spazio per Beatrice Attura in questo modo si è un po’ ridotto, ma entrambe rimangono pericolose se si tratta di concludere a canestro. E se a loro non riesce, pochi problemi: Elisa Penna e Francesca Pan possono sbloccare le cose da tre (ma non solo, viste le rispettive attitudini su diversi aspetti del gioco). Schio, invece, può giovarsi proprio del rientro di Sottana avvenuto in semifinale, e se forse dalle azzurre ha leggermente meno punti nelle mani (per quanto non sia da sottovalutare, mai, l’impatto di Francesca Dotto), è altrettanto vero che può godere di un pacchetto difensivo di prim’ordine, se non altro per la presenza di Martina Crippa, passata dal grave infortunio di fine 2019 al ritorno in pianta stabile ai piani altissimi. La finale 2020-2021 è qua, comincerà domani alle ore 19:00 al Taliercio, ed è la più attesa da anni a questa parte.
Credit: Ciamillo