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Basket: Kobe Bryant introdotto nella Hall of Fame

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Questa notte c’è stata l’introduzione della Class of 2020 nella Naismith Memorial Hall of Fame. Pochi, ma illustri nomi quelli presentati stanotte a Springfield: Tim Duncan e Kevin Garnett, ma il nome più atteso era uno, quello di Kobe Bryant. Scelto dalla moglie Vanessa per inserirlo nella Hall of Fame, Michael Jordan ha deciso di non parlare. His Airness ha lasciato alla moglie di Kobe tutta la scena.

E il discorso ha toccato tanti punti, diventando quello che può quasi definirsi un “instant classic”. La voglia di giocare e di non deludere i tifosi anche al punto tale da farsi sistemare guai fisici direttamente sul posto, la continua voglia di non perdere mai, quando possibile, un singolo impegno delle figlie. Dal campo alla vita e dalla vita al campo, il ricordo della leggenda dei Lakers passa anche da quello della figlia Gianna, Gigi, scomparsa con Kobe nell’incidente aereo in cui nove persone in totale hanno perso la vita.

Due i ringraziamenti particolari: a Jordan, l’uomo che il numero 24 ha sempre cercato di raggiungere ed è stato la ragione per cui non usciva dal campo mai, ove possibile, tirando anche i liberi con il tendine d’Achille distrutto, e ai detrattori, quelli che non hanno mai smesso di stimolarlo perché smentirli era la dimostrazione per far capire loro quanto, e come, si stavano sbagliando.

E infine, il tributo diretto: “Congratulazioni amore, tutto il tuo duro lavoro e il tuo sacrificio sono stati ripagati. Una volta mi ha detto: ‘Se hai intenzione di scommettere su qualcuno, scommetti su te stesso. Sono contento che tu abbia scommesso su te stesso, andando oltre ogni aspettativa. Ce l’hai fatta. Ora sei nella Hall of Fame. Sei un vero campione. Non sei solo un MVP, sei uno dei più grandi di tutti i tempi. Sono così orgogliosa di te. Ti amo e ti amerò per sempre, Kobe Bean Bryant“.

Ma anche l’introduzione di Tim Duncan ha riservato il suo bel momento, con parole assai toccanti nei confronti del suo mentore, Gregg Popovich, con cui ha condiviso tutta una carriera e che l’ha poi chiamato nello staff degli Spurs, a riprova ulteriore di una stima sempre grande tra i due.

Foto: LaPresse / Olycom

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