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Beach Volley

Beach volley, Matteo Varnier soddisfatto del cammino di Paolo Nicolai (prossimo papà) e Daniele Lupo

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Due settimane di ascesa e una conclusione un po’ amara. Matteo Varnier, tecnico della coppia composta da Daniele Lupo e Paolo Nicolai, traccia un bilancio della trasferta di Cancun, che ha visto gli azzurri conquistare un nono e un quinto posto e guarda avanti con fiducia nella marcia di avvicinamento alla terza Olimpiade del binomio italiano.

Solo due i tornei disputati dalla coppia azzurra in Messico, ma il motivo è ben chiaro e più che plausibile. “La compagna di Paolo Nicolai – racconta Varnier – il 5 maggio darà alla luce il primogenito e non potevamo togliere a Paolo la gioia di assistere alla nascita del figlio, quindi abbiamo deciso di lasciare anzitempo Cancun e di tornare in Italia. Abbiamo già ripreso gli allenamenti a Formia e ci interromperemo per qualche giorno in occasione del lieto evento per poi ripartire e non fermarci più fino a Tokyo”.

A Cancun gli azzurri hanno incontrato qualche difficoltà soprattutto nel primo torneo.Devo ammettere che siamo arrivati in Messico un po’ al buio e non nascondo che, nell’immediata vigilia, ero un po’ preoccupato perché i ragazzi avevano avuto qualche problema fisico e non erano al meglio della condizione. Il primo torneo ha evidenziato qualche problema, abbiamo sofferto, pur riuscendo a vincere due partite, nel primo turno e poi siamo usciti subito nella fase ad eliminazione diretta, ma i segnali che hanno lanciato Daniele e Paolo erano tutto sommato positivi. Nel secondo torneo la qualità del gioco si è alzata nettamente. Abbiamo perso con Crabb/Bourne, che poi hanno fatto altre vittime eccellenti, però poi abbiamo disputato i tre migliori match delle due settimane di Cancun raggiungendo i quarti, dove ci siamo trovati di fronte la coppia più in forma del momento, che ha giocato a mio avviso una delle sue migliori partite contro di noi. Non siamo stati fortunatissimi nel sorteggio, perché sono convinto che Daniele e Paolo valessero la semifinale, per la qualità del gioco espresso. Non è andata bene, andrà sicuramente meglio la prossima volta. Di sicuro c’è stata una crescita costante e questo mi fa molto ben sperare in vista dell’appuntamento clou della stagione”.

Un doppio torneo, quello di Cancun, caratterizzato da tanti break negativi per gli azzurri, che hanno addirittura messo a repentaglio il passaggio dei vari turni. “Era una situazione ambientale molto particolare – spiega Varnier –, non è capitato solo a noi di subire serie negative. I campi di gara erano caratterizzati da un forte vento e spesso gli andamenti degli incontri sono stati condizionati dagli agenti atmosferici, per cui si andava punto a punto poi, in concomitanza con il vento forte, c’era una delle due coppie avvantaggiata in modo clamoroso. A noi è capitato di essere svantaggiati in almeno tre occasioni nelle fasi decisive di alcuni match. In due ci siamo salvati, in uno no. Quando il vento non è stato un fattore l’andamento delle partite è stato abbastanza lineare: con polacchi e lettoni in positivo, con Cherif/Ahmed in negativo”.

La marcia di avvicinamento a Rio prevede ancora qualche tappa del World Tour per la coppia azzurra.Saremo sicuramente al via a Sochi e ad Ostrava, che sono due test molto importanti che arrivano a meno di due mesi dal torneo olimpico, mentre stiamo ancora facendo qualche valutazione sulla presenza a Gstaad a giugno, perché potremmo fare la scelta di mettere in piedi un collegiale con qualche coppia straniera per iniziare a finalizzare la preparazione. Decideremo fra qualche giorno il da farsi”.

Foto: FIVB

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