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Calcio, Europei Under21: l’Italia con il Portogallo per credere nelle semifinali. Talento e solidità per i lusitani

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Ci eravamo lasciati due mesi fa con il netto successo sulla Slovenia padrone di casa, un 4-0 che ha regalato il pass all’Italia Under21 di Paolo Nicolato per la fase finale degli Europei di categoria. Dopo sessanta giorni gli azzurrini tornano in campo per i quarti di finale della competizione continentale e affronteranno una delle favorite alla vittoria finale, il Portogallo, allo stadio Stozice di Lubiana.

I ragazzi di Nicolato hanno rischiato nella prima fase di marzo, complicandosi la vita con Spagna e soprattutto Repubblica Ceca quando nelle prime due partite si erano collezionate più espulsioni (due) che gol segnati (uno). Il rotondo successo con gli sloveni ha permesso di raggiungere l’obiettivo minimo della fase ad eliminazione diretta e il commissario tecnico ha optato per qualche variazione: niente Sandro Tonali, con il suo posto preso da Youssef Maleh, gran sorpresa del Venezia appena promosso, ancora squalificato, ma rientra in lista Andrea Pinamonti, pupillo del commissario tecnico dai Mondiali U-19, che compone un ottimo attacco con Giacomo Raspadori, Gianluca Scamacca, Patrick Cutrone e Riccardo Sottil.

Il Portogallo è però una delle squadre più talentuose fra le otto rimaste in gioco. Spicca sicuramente Francisco Trincao, l’ala destra del Barcellona che si è ritagliata un po’ di spazio nelle fila dei blaugrana e uno dei mattatori della fase a gironi, ma il selezionatore Rui Jorge ha davvero l’imbarazzo della scelta in ogni reparto, anche perché tra i convocati torna anche Rafael Leao, che saltò la prima fase a causa di alcuni acciacchi. Da ricordare anche la solidità difensiva, la coppia Leite-Queiros è una delle più assortite dell’intero Europeo, a testimoniarlo i tre clean sheet della fase a gironi.

A giocare a favore degli azzurrini sono gli scontri diretti con i lusitani: tredici partite con sette vittorie, tre pareggi e tre ko, con l’ultimo che risale a venticinque anni fa, nel 1996: il Portogallo si impose per 1-0 all’andata, ma l’Italia di Cesare Maldini ribaltò il risultato al ritorno con Christian Vieri e Damiano Tommasi avviandosi al terzo Europeo vinto di fila. Due anni prima invece Italia-Portogallo fu la finale della competizione, con Figo e Rui Costa che si piegarono al golden gol di Pierluigi Orlandini; l’ultimo match tra le due compagini è uno 0-0 risalente al 2015 nei gironi, che condannò l’Italia al terzo posto.

Ma il match di domani sera sarà completamente diverso. La squadra di Nicolato arriva alla sfida da sfavorita, con meno talento ma un animo da pugile sul ring, che non vuole mai arrendersi. Che però nella fase a gironi ha sfociato in tre espulsioni in tre partite; in primis bisognerà controllare la combattività contro una squadra di fini palleggiatori dalla gran tecnica di base, per poi trovare la soluzione alla talentuosa fase offensiva dei lusitani. Partendo da questi due concetti si svilupperà la partita italiana, che da brutto anatroccolo vuole diventare uno splendido cigno.

Foto: LaPresse

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