Formula 1

F1, Carlos Sainz: “La pista di Monaco indicherà il mio livello di fiducia con la Ferrari”

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Per Carlos Sainz, l’inizio della stagione 2021 è stata tutto sommato discreto, soprattutto considerando come sia riuscito a essere vicino al compagno di squadra in termini di prestazione pura.  In tal senso la classifica del Mondiale appare bugiarda, perché in pista tra i due ferraristi non si è vista la differenza espressa dalla graduatoria iridata (40 punti per il monegasco, 20 per lo spagnolo). Quali sono le aspettative del ventiseienne madrileno in vista del Gran Premio di Monaco, contesto sempre molto particolare? Ecco quanto dichiarato durante la conferenza stampa dei piloti antecedente al weekend.

“Gli obiettivi per il fine settimana non saranno molto diversi da quelli delle gare precedenti. Ci aspettiamo di essere in una situazione molto simile a quella di Barcellona e dei GP venuti prima di quello di Spagna, quindi non possiamo puntare a qualcosa di differente”.  

In ogni caso, Monaco può essere un appuntamento da seguire con grande attenzione perché “può essere un buon indicatore del mio livello di fiducia con la macchina. Se riuscirò ad andare veloce qui con la Ferrari, ovvero a essere vicino al mio compagno di squadra in termini di prestazioni sin dalle prove libere, significherà che ho raggiunto un buon feeling con la monoposto, in maniera tale da sfruttarne appieno il potenziale. Se non sarà così, dovrò stringere i denti e procedere passo dopo passo per cercare il limite in questo weekend, in maniera tale da essere competitivo quando più conta, ovvero in qualifica”.

La Ferrari è in piena bagarre con la McLaren per il terzo posto nel Mondiale costruttori e si dice che Montecarlo possa essere una gara favorevole al Cavallino Rampante. Dato che Carlos ha guidato entrambe le monoposto, può spiegare quali sono i punti di forza dell’una e dell’altra? “No, non posso! So bene quali sono, ma sono informazioni che posso condividere solo con il team. Quello che vi posso dire è che la Ferrari e la McLaren sono macchine molto diverse a livello di guida e di bilanciamento, per questo sto adattando il mio stile. Però vorrei sottolineare come le mie sensazioni si basano su una vettura che adesso non c’è più. La McLaren ora usa la power unit Mercedes e questo l’ha fatta migliorare parecchio in termini di velocità di punta in rettilineo”.

Infine, una domanda sull’inizio della sua carriera. È mai stato spinto dal padre a diventare un pilota automobilistico? “No, lui non mi ha mai spinto a entrare nel mondo dei motori. È stata una mia scelta, probabilmente condizionata anche dal fatto di essere nato e cresciuto in una famiglia molto impegnate nelle corse, ma non mi sono mai state fatte pressioni. Mi sono appassionato molto presto alla Formula Uno, perché era molto più semplice da seguire rispetto ai rally e ho deciso di perseguire questa carriera. Però, ripeto, sono stato io a chiedere a mio padre di aiutarmi con i go-kart. Dovrebbe essere così, dappertutto i genitori non dovrebbero mai forzare i ragazzi”

Foto: La Presse

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