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F1, Ferrari competitiva a Montecarlo, ma su altre piste la musica cambierà. Il vero obiettivo resta il 2022

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Per le strade di Montecarlo, la Ferrari ha ritrovato lo smalto dei giorni migliori. Finalmente le Rosse non si sono dovute accontentare di piazzamenti, ma hanno potuto lottare per i traguardi più ambiti. Sabato, prima di distruggere la sua SF21 contro il guard rail, Charles Leclerc ha realizzato la pole position. Non ha potuto prendere parte alla gara di domenica a causa della rottura del portamozzo sinistro durante il giro d’installazione, ma Carlos Sainz si è comportato egregiamente, arpionando la piazza d’onore alle spalle di Max Verstappen. In questo modo lo spagnolo ha guadagnato il primo podio della carriera con la Scuderia di Maranello, che a sua volta ha concluso per la prima volta nella top-three in questo 2021.

Insomma, un Cavallino finalmente tornato davvero Rampante e in grado di presentarsi dove gli compete. C’erano grandi aspettative attorno al GP di Monaco e, non solo queste sono state rispettate, ma sono state anche più rosee di quanto si potesse sperare. Sì, perché anche durante il Gran Premio la Ferrari ha mostrato di avere un passo da prima della classe. Forse non sarebbe stato sufficiente per vincere, perché Max Verstappen avrebbe potuto effettuare l’overcut su Leclerc anche se quest’ultimo fosse partito dalla pole. In ogni caso, avremmo potuto ammirare entrambe le Rosse sul podio, e sarebbe stato sicuramente un bel vedere.

Giusto essere soddisfatti, ma al tempo stesso sarebbe sbagliato illudersi. Sappiamo bene come Montecarlo sia un tracciato unico e, ormai, anacronistico. Questa pista lenta ha saputo esaltare i pregi della SF21, che evidentemente è in grado di generare carico aerodinamico alle basse velocità. Al tempo stesso, le caratteristiche del circuito hanno fatto in modo che il deficit di potenza della power unit ferrarista venisse ammortizzato. Purtroppo non sarà così su altri tracciati. Certo, quanto visto negli ultimi giorni è un ottimo viatico in vista dell’Hungaroring e soprattutto di Singapore, ma non si correrà sempre in contesti da alto carico.

In altre parole, sarebbe un errore pensare che il GP di Monaco abbia segnato il ritorno della Ferrari ai vertici della Formula Uno. In autodromi più ortodossi, il Cavallino Rampante non potrà difendersi dalla Mercedes e dalla Red Bull, dovendo ricominciare ad accontentarsi dei piazzamenti. L’obiettivo rimane quello di lottare per il titolo nel 2022. In quest’ottica c’è un’importante certezza. Il Reparto Corse di Maranello è tornato a costruire una vettura che possa eccellere in qualche campo. Non si tratta di una dinamica banale, considerando come la SF1000 fosse deficitaria sotto ogni aspetto.

Dunque, Montecarlo lascia intuire come la crisi tecnica della Ferrari possa essere davvero alle spalle, perché alle basse velocità la SF21 ha delle qualità di cui non è dotata nessun altra vettura in griglia, se non forse la Red Bull. Questo significa che quantomeno c’è un ambito su cui si è smesso di inseguire gli altri.

Forti di tale consapevolezza, si può guardare con rinnovata fiducia al futuro, perché portando avanti quanto di buono fatto negli ultimi mesi e, colmando al contempo le altre lacune grazie a un progetto nuovo, che non sia la semplice evoluzione dell’orribile vettura 2020, sarà davvero possibile lottare per il successo su tutte le piste, non solo nel toboga monegasco. Solo così sarà possibile riportare a Maranello quell’Iride che manca da troppo tempo.

Foto: La Presse

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