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Formula 1

F1, Helmut Marko “Sulla regola sulle ali flessibili siamo tranquilli in Red Bull, non colpirà solo noi”

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Ali flessibili o non ali flessibili? Dopo il dubbio sollevato da Lewis Hamilton, e la Mercedes, nei confronti delle appendici aerodinamiche della Red Bull, sembra essere scoppiato il caso. Il sette volte campione del mondo, infatti, era stato il primo a mettere la “pulce nell’orecchio” al suo team principal Toto Wolff sulla flessibilità, ritenuta sospetta, delle ali delle RB16B.

Ad ogni modo, il team di Milton Keynes, si sente tranquillo su questa questione. Come spiega motorsport.com, infatti, secondo Christian Horner e il team Red Bull, il cambio delle regole FIA sulle ali flessibili non andrà ad inficiare la corsa al titolo mondiale per Max Verstappen e company. Cosa avverrà nello specifico? La Federazione Internazionale introdurrà nuovi test di carico sulle ali posteriori a partire dal Gran Premio di Francia per impedire alle scuderie di giocare con l’elasticità dei materiali per ottenere vantaggi di natura aerodinamica.

Secondo quanto riportato dalla FIA, infatti, alcune squadre sono state in grado di adottare soluzioni intelligenti che permettono alle ali posteriori di superare i test statici che vengono svolti ai box durante le verifiche Nello specifico, mentre si flettono al crescere del carico alle quali sono sottoposte in pista mentre sono in movimento. “L’ala ha superato i test di carico e questo è un aspetto fondamentale – le parole di Helmut Marko, riportate da motorsport.com – Ora, saranno introdotti dei nuovi criteri che cambiano le linee guida sulle verifiche delle ali. Succede spesso, specie quando le squadre trovano delle zone grigie del regolamento. Posso dire che non c’è solo la Red Bull ad essere presa di mira. Il provvedimento colpirà anche altre squadre”.

Helmut Marko, quindi, smonta la tesi di Lewis Hamilton, secondo il quale la Red Bull con questo stratagemma guadagnerebbe circa 3 decimi al giro“Abbiamo scelto un’ala posteriore più scarica perché eravamo troppo lenti nei rettilinei, mentre Lewis ha potuto constatare, quando è arrivato dietro di noi, che avevamo recuperato una buona velocità di punta. E, quindi, si sono unite le due cose. Ad ogni modo non sarà un aspetto decisivo per il Mondiale. Mi ricordo che abbiamo dovuto rivedere due o tre volte a stagione le ali anteriori nel periodo in cui dominavamo il campionato e i valori non si erano modificati…”.

Foto: Lapresse

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