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Gianmarco Tamberi: “Aria fresca per l’Italia, siamo una squadra competitiva. Olimpiadi? Ci penso ogni giorno”

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Gianmarco Tamberi sarà il capitano dell’Italia agli Europei a squadre (la vecchia Coppa Europa di atletica leggera, la competizione ha semplicemente cambiato nome negli ultimi anni). Il saltatore in alto avrà il compito di guidare gli azzurri a Chorzow (Polonia) nel weekend del 29-30 maggio, l’obiettivo è quello di salire sul podio dopo il quarto posto ottenuto due anni fa a Bydgoszcz.

Si tratta del debutto stagionale all’aperto per il marchigiano, che in inverno ha saltato fino a 2.35 metri e ha conquistato la medaglia d’argento agli Europei indoor. Il ribattezzato Gimbo ha raccontato le sue sensazioni della vigilia ai microfoni della Fidal: “Il ‘must’ è portare a casa il primo posto e quando si gareggia con la Nazionale agli Europei a squadre è quello l’obiettivo. Ottenere tanti punti, essere pronti per dare il massimo, e non abbassare la guardia nonostante il livello del salto in alto non sia elevatissimo. Da Torun a oggi, eccezion fatta per le prime due settimane di Covid, ho lavorato molto bene, sono riuscito a mettere a punto la parte tecnica e consolidare quanto fatto in inverno”.

L’azzurro ha proseguito: “Quest’anno è stata una ventata d’aria fresca per l’atletica italiana, ne avevamo davvero bisogno. È il frutto di un progetto di tanti anni, qualcosa di positivo per il futuro del movimento azzurro, ed è soltanto l’inizio. Mi complimento con i ragazzi, con i tecnici e con chi ha permesso loro di lavorare bene. Finalmente iniziamo a divertirci, siamo competitivi come squadra e abbiamo le carte in regola per giocarcela con le nazioni più forti”.

Il 28enne si è proiettato anche verso il Golden Gala (10 giugno a Firenze): “Lì incontrerò gli avversari più forti del mondo, con Barshim, Nedasekau e Ivanyuk sarà una gara di altissimo livello, una grande prova in vista delle Olimpiadi. Il livello del salto in alto si è alzato, i rivali per i Giochi sono tanti ma credo che i più pericolosi restino loro tre, e ci metto anche Akimenko. Per il 10 giugno spero di aver trovato le giuste sensazioni, è il test finale di questo primo ciclo di quattro gare che dopo Chorzow proseguirà a Samorin il 2 giugno, a Hengelo il 6 giugno e poi appunto a Firenze”.

Naturalmente il mirino è puntato sulle Olimpiadi: “Tokyo? Ci penso tutto il giorno, e in modo diverso a seconda di come mi sveglio: ogni tanto prevale l’entusiasmo e la felicità, altre volte mi rimprovero che qualcosa potesse essere fatta meglio. È un pensiero bello ma avverto anche tanta pressione: l’inizio delle gare darà la scossa per entrare definitivamente in clima olimpico”.

Foto: FIDAL COLOMBO/FIDAL

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