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Ciclismo
Giro d’Italia 2021, Alessandro De Marchi in lacrime: “Maglia rosa, un premio per i miei attacchi: mi sento fuori posto”
Alessandro De Marchi ricorderà per sempre questa giornata e la racconterà ai nipoti, portandola per sempre nel suo cuore. Il rinominato Rosso di Buja ha indossato la maglia rosa al termine della quarta tappa del Giro d’Italia 2021. Si tratta di un premio alla carriera per un corridore arcigno, coriaceo, grintoso, che ha passato l’intera carriera al servizio dei compagni di squadra. Una carriera fatta di tantissime fughe da lontano, con la voglia di mettersi sempre in luce e di provarci fino in fondo. La Piacenza-Sestola, caratterizzata da un tracciato mosso e corsa sotto una pioggia fitta, era l’occasione perfetta per tentare il colpaccio.
L’alfiere della Israel-Start Up Nation ha attaccato fin dall’inizio, come sua abitudine, poi alla fine ha chiuso in seconda posizione e ha potuto festeggiare il prestigioso simbolo del primato nella corsa a tappe di casa. Si tratta di una prima volta assoluta per il 34enne: dopo 85 tappe e undici anni di carriera, il friulano ha raggiunto un sogno. Comprensibile la sua commozione palesata ai microfoni della Rai: “Non so cosa mi passa per la testa. È tutto il giorno che questa cosa che mi girava per la testa, ci pensavo da qualche giorno. Oggi ne sono successe un po’ di tuti i colori, pensavo di avere perso l’occasione giusta, e invece alla fine è valsa la buona vecchia regola: non mollare mai e sono qui“.
De Marchi prosegue: “Mi fai piangere. Forse questo è un piccolo premio per i mille tentativi che ho fatto in undici anni di carriera e quindi cercherò di godermi al massimo questo momento. La dedico ad Alessandro De Marchi e a sua moglie Anna.
Cosa succede a Buja? Non lo so adesso, ma penso cosa succederà quando torno ed è una bella cosa, ci sarà tanta festa”.
L’atleta ha proseguito al Processo alla Tappa: “Sul palco me la sono goduta. Ho iniziato a pedalare a 7 anni, ne ho 35 (settimana prossima, ndr) e ci sono undici anni di carriera in mezzo, caratterizzati da tantissimi tentativi e tantissimi attacchi, la maggior parte andata male. Oggi è un piccolo premio per quello che ho tentato di fare in questi anni. Ho iniziato a pensare a questa maglia questa mattina quando si era capito che la battaglia sarebbe stata lunga, con un gruppo grosso che si avvantaggiava. Io solitamente non vado in fuga quando sono in classifica, ma mi sono detto di provarci. Mi sento un po’ fuori posto, forse sono stato abituato per troppi anni a tentare e a mai mollare, senza raccogliere il massimo. Fino a stasera, quando sarò solo nel mio letto, sarò un po’ frastornato, magari piangerò. Poi domani mi godrò questa maglia“.
Foto: Lapresse