Ciclismo
Giro d’Italia 2021, avvio oltre le attese per gli azzurri. Tre in top-10, certezza Ganna, ma mancano i successi di tappa
La prima settimana di Giro d’Italia 2021 dei corridori azzurri è andata ben oltre le più rosee aspettative. La gara si è aperta con il successo di Filippo Ganna (Ineos) nel prologo di Torino. Il verbanese, prima maglia rosa del Giro, ha così spazzato via i dubbi che si erano venuti a creare su di lui dopo le prestazioni deludenti sfornate al Giro di Romandia. La grande sorpresa di giornata, però, è stata il secondo posto di Edoardo Affini (Jumbo-Visma), il quale, dopo un 2020 sottotono, sembra aver ripreso il suo percorso di crescita.
Nelle varie frazioni adatte agli sprinter, invece, il Belpaese ha sempre piazzato tra i primi tre almeno uno tra Elia Viviani (Cofidis), Giacomo Nizzolo (Qhubeka ASSOS) e Davide Cimolai (Israel start-UP). Tuttavia, gli azzurri devono ancora conquistare una tappa con arrivo a ranghi compatti e sono stati beffati da Tim Merlier (Alpecin-Fenix) a Novara, da Caleb Ewan (Lotto Soudal) a Cattolica e Termoli e da Peter Sagan (Bora-Hansgrohe) a Foligno. L’unica occasione in cui un italiano ha vinto uno sprint di gruppo è stata la terza tappa, quella con arrivo a Canale. Quel dì, però, in palio c’era solo il secondo posto dato che il fuggitivo Taco van der Hoorn (Intermarché-Wanty) riuscì a resistere al ritorno del gruppo.
Gli azzurri, inoltre, stanno stupendo anche nelle frazioni più dure. Giulio Ciccone (trek-Segafredo) è andato fortissimo a Sestola, ad Ascoli Piceno e pure a Campo Felice. L’abruzzese, al momento, è uno dei migliori in salita e occupa il quarto posto il classifica generale. Anche Damiano Caruso (Bahrain Victorious), al momento, sta andando oltre le più rosee aspettative ed è settimo nella graduatoria, mentre un guardingo Davide Formolo (UAE Team Emirates) occupa la decima posizione.
I portacolori del Bel Paese, peraltro, non stanno sfigurando nemmeno nelle fughe. A Sestola Alessandro De Marchi (Israel Start-Up) è giunto secondo, battutto solo dallo statunitense Joe Dombrowski, e ha avuto l’onore di vestire la maglia rosa. Quel dì, inoltre, il terzo posto se lo è aggiudicato il sorprendente Filippo Fiorelli (Bardiani), corridore capace di piazzarsi nelle volate a ranghi compatti, ma anche in grado di difendersi molto bene in salita. Merita, infine, una menzione il bel secondo posto del veterano Francesco Gavazzi (EOLO-Kometa) a Guardia Sanframondi.
L’Italia, al momento, ha vinto solo una tappa, ma se guardiamo chi sono stati i vincitori delle frazioni di questa prima settimana del Giro d’Italia, troviamo solo nomi di qualità. Anche i trionfatori meno conosciuti, come Taco van der Hoorn e Victor Lafay (Cofidis), sono in realtà atleti di assoluto rango, che nel loro palmares possono vantare risultati di gran prestigio come la vittoria della Schaal Sels davanti a Van Aert il primo e il secondo posto agli Europei U23 di Zlin, alle spalle di Hirschi, il secondo. Ad oggi, l’Italia ha sempre piazzato un uomo tra i primi quattro di ogni tappa e questa non può che essere ritenuta una statistica grandiosa.
Foto: Lapresse