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Giro d’Italia 2021, classifica riaperta! Bernal in crisi, Simon Yates ci crede. Caruso terzo incomodo…

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Simon Yates ha riaperto il Giro d’Italia 2021. Il britannico ha attaccato a 4 km dalla cima della salita di Sega di Ala, una delle più esigenti e impegnative di questa Corsa Rosa. Il capitano della BikeExchange ha messo seriamente in crisi Egan Bernal, a cui si è spenta la luce e ha iniziato a “picchettare”, piantandosi anche per alcuni frangenti sull’erta che conduceva al traguardo. Il colombiano è stato anche ripreso da uno stoico Damiano Caruso ed è giunto all’arrivo con un ritardo di 53” dal britannico e di 3” dal siciliano.

Il responso è presto detto: il vincitore del Tour de France 2019 non è più il padrone acclarato, sembra soffrire fisicamente e il mal di schiena potrebbe avere fatto nuovamente capolino. Egan Bernal resta in testa alla classifica generale, ma ora i giochi sono riaperti perché mancano ancora due tappe di montagna e una cronometro individuale. Il capitano della Ineos Grenadiers resta ancora il grande favorito per la conquista del Trofeo Senza Fine, ma ora i giochi non sono più così delineati come invece sembrava fino a questa mattina.

Egan Bernal ha un vantaggio di 2’21” su Damiano Caruso e di 3’23” sul britannico Simon Yates. La lotta per la vittoria finale è ristretta a questi tre uomini visto che il russo Aleksandr Vlasov, il britannico Hugh Carthy e il francese Romain Bardet sono finiti a oltre sei minuti (rispettivamente a 6’03”, 6’09”, 6’31”). Simon Yates ha dimostrato di essere in ottima forma dopo le fatiche patite lunedì sul Giau, oggi ci ha provato e potrebbe tentare una nuova azione tra venerdì e sabato: nel 2018 andò in calando e si fece travolgere dalla rimonta di Chris Froome, magari questa volta la storia si invertirà.

Damiano Caruso sta facendo sognare, è estremamente solido e tiene sempre benissimo in salita. L’ascesa di oggi non era nelle sue corde eppure non è andato alla deriva. L’alfiere della Bahrain-Victorious è in un ottimo momento di forma, è in fiducia, il podio è praticamente già sicuro e potrebbe davvero tentare il tutto per tutto per regalarsi una magia da favola. A 33 anni non ha più niente da perdere, ci deve credere perché questo Bernal non è inscalfibile e Yates è comunque indietro di un minuto.

Quali saranno le prossime tappe? Domani non ci saranno problemi nella Rovereto-Stradella, poi venerdì si farà davvero sul serio. Non si scalerà il Mottarone, ma l’arrivo in salita all’Alpe Motta è davvero infernale: 9,7 km al 9,0% di pendenza media con gli ultimi 5,7 km al 10,4% di pendenza media (non si scende mai sotto al 10%, c’è una massima al 14%). Sabato, invece, tappa esigente con 4200 metri di dislivello complessivo: da scalare il San Bernardino, il Passo dello Spluga e l’arrivo all’Alpe Motta (7,3 km al 7,6%).

Simon Yates e Damiano Caruso dovranno provarci in queste due occasioni se vorranno davvere mettere in difficoltà Yates e poi fare saltare il banco. A chiudere il Giro d’Italia ci sarà una cronometro di 30,3 km completamente pianeggianti a Milano: sarà ancora una volta, proprio come lo scorso anno, la prova contro il tempo a decidere tutto? Caruso non si comporta neanche male contro le lancette…

Foto: Lapresse

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