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Giro d’Italia 2021, Damiano Caruso e Davide Formolo rispondono presente a Campo Felice. E la classifica sorride…

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Giulio Ciccone si è preso la copertina, per quanto concerne gli uomini di classifica italiani, in questa prima settimana di Giro d’Italia 2021. Tuttavia, ci sono altri due corridori che, al momento, occupano le posizioni nobili della graduatoria generale: Damiano Caruso (Bahrain Victorious) e Davide Formolo (UAE Team Emirates). Il primo è attualmente settimo a 45″ dalla maglia rosa Egan Bernal, mentre il secondo si trova a un minuto dal leader.

Ambedue sono corridori ormai maturi, che, nel corso delle loro carriere, sono già arrivati più volte tra i primi dieci di un grande giro. L’obiettivo, per entrambi, è quella top-5 che, invece, non hanno mai accarezzato nelle corse a tappe di tre settimane da loro disputate negli anni precedenti. Al momento Caruso, tra i due, è colui che pare stare meglio e in salita solo Remco Evenepoel, Alexander Vlasov e i già citati Bernal e Ciccone sembrano essergli superiori.

Nella seconda settimana, però, inizierà un altro giro e Caruso, che oggi ha anche perso un gregario prezioso come Matej Mohoric, sarà chiamato principalmente a difendersi, mentre Formolo potrebbe pure sorprendere. Il veronese, infatti, non solo dovrebbe esaltarsi sugli sterrati della Perugia-Montalcino, frazione che ricorda, in parte, quella Strade Bianche ove Davide fu secondo nel 2020, ma potrebbe anche superare le aspettative nelle frazioni più dure.

Formolo, infatti, è in possesso di grandi doti di fondo e già in passato ha saputo primeggiare in tappe durissime. Al Giro 2017, ad esempio, sfornò la sua miglior prestazione nella frazione regina di quella Corsa Rosa: la Rovetta-Bormio di 222 chilometri. Quel dì si scalavano Mortirolo, Stelvio e Umbrailpass. Davide giunse sesto, staccato dai soli Vincenzo Nibali, Mikel Landa (che era in fuga), Nairo Quintana, Domenico Pozzovivo e Ilnur Zakarin. Atleti del rango di Bauke Mollema, Thibaut Pinot e Adam Yates, invece, non riuscirono a tenere la sua ruota.

Foto: Lapresse

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