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Ciclismo

Giro d’Italia 2021, Damiano Caruso e l’arma della regolarità per sognare il podio

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Damiano Caruso si sta superando al Giro d’Italia 2021 e dopo quattordici tappe occupa un meraviglioso terzo posto in classifica generale. Il siciliano ha un ritardo di 1’51” dal colombiano Egan Bernal e di 18” dal britannico Simon Yates. Vanta invece un margine di 6” sul russo Aleksandr Vlasov, 20” sul britannico Hugh Carthy, 45” sul tedesco Emanuel Buchmann, 1’12” su Giulio Ciccone.

L’alfiere della Bahrain-Victorious è dunque pienamente in lotta per la salire sul podio finale a Milano, un obiettivo che sembrava irreale appena due settimane fa e che invece ora è decisamente concreto. Il 33enne ci crede fermamente, dopo il decimo posto al Tour de France dello scorso anno sembra essere entrato in una nuova dimensione, ha più sicurezza e consapevolezza nei propri mezzi, sa di poter battagliare per qualcosa di importante e non si tira indietro. Il nativo di Ragusa era partito da Torino per fare da spalla a Mikel Landa, ma il ritiro dello spagnolo in seguito a una caduta ha aperto nuovi scenari al ciclista italiano, fino a questo momento protagonista di un’eccellente corsa tappa.

Il nostro portacolori ha superato indenne una serie di test importanti: gli arrivi in salita al San Giacomo e a Campo Felice lo hanno promosso (sesto in entrambi in casi), oggi si è difeso strenuamente sullo Zoncolan e il suo ritardo dalla maglia rosa è relativamente contenuto. Damiano Caruso, già secondo alla Tirreno-Adriatico 2018 e al Giro di Svizzera 2017, si sta comportando da big, pedalando con serietà, convinzione e misura tattica. Non va mai fuori giri, è decisamente costante e solido, conosce bene i suoi limiti e le sue possibilità.

Vanta già una top-10 alla Corsa Rosa (ottavo nel 2015), ma questa volta si può davvero puntare più in alto. Serve l’arma della regolarità, decisamente il suo punto di forza. Nel corso della sua carriera è andato raramente alla deriva, in più può comportarsi da capitano e dunque potrà battagliare a viso aperto con gli altri big della classifica generale. Ne sapremo di più già lunedì, quando è previsto il tappone dolomitico: Fedaia, Pordoi, Giau ci diranno ancora di più fin dove può spingersi Damiano Caruso. Poi ci sarà un’ultima settimana da incubo, ma il suo rendimento in salita non spaventa: se la gioca alla pari con Carthy, Vlasov, Buchmann, salvo grandi rimonte da dietro. Nulla è impossibile per il siciliano.

Foto: Lapresse

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