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Giro d’Italia 2021: Egan Bernal il naturale favorito. Ma quale versione del colombiano vedremo alla Corsa Rosa?

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Egan Bernal si presenta al via del Giro d’Italia 2021 come grande favorito per il successo finale. Allo stesso tempo, però, ci sono diverse incognite sul colombiano. Per il capitano del Team Ineos, dopo il trionfo alla Grande Boucle del 2019, è iniziato un periodo assai travagliato. Bernal, da un anno a questa parte, infatti, soffre di problemi alla schiena, dovuti al fatto che ha una gamba più lunga dell’altra, e quando ha preso parte a delle gare, in questo 2021, non sempre ha reso secondo le aspettative.

Il colombiano era parso assai brillante a cavallo tra febbraio e marzo, quando arrivò sul podio al Tour de Provence, al Trofeo Laigueglia e, soprattutto, alla Strade Bianche. Alla Tirreno-Adriatico, però, Egan ha parzialmente deluso le attese. Sull’arrivo in quota di Sassotetto, infatti, Bernal aveva perso quasi un minuto dal vincitore Tadej Pogacar. Il giorno seguente, ad ogni modo, si era parzialmente rifatto col quinto posto, a 2’07” dal vincitore Mathieu van der Poel, nella durissima frazione di Castelfidardo.

A conti fatti, la prestazione di Bernal nella Corsa dei Due Mari non è stata particolarmente negativa, considerando anche che ha chiuso la gara al quarto posto in classifica generale. Pesa, però, l’aver perso in modo nettissimo il duello tra enfant prodige con Tadej Pogacar. Bisognerebbe tenere conto, tuttavia, che lo sloveno, oggi, è un corridore decisamente superiore al colombiano e che le vittorie ottenute dai due al Tour de France non sono paragonabili, dato che Tadej è riuscito a mettere al tappeto un fuoriclasse come Roglic.

Tenendo presente questo, possiamo vedere sotto una luce diversa la prestazione di Bernal alla Tirreno-Adriatico.
Un Egan come quello visto alla Corsa dei due Mari può giocarsi il successo al Giro d’Italia dato che ha doti di endurance e recupero che possono permettergli di emergere nella terza settimana, laddove molti, invece, calano. D’altronde, anche al Tour de France del 2019, per quindici giorni, non incantò. Sui Pirenei sembrava nettamente inferiore a Pinot e non superiore a Buchmann, ma sulle Alpi cambiò totalmente marcia e andò a prendersi la maglia gialla con una rimonta portentosa.

Foto: Lapresse

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