Ciclismo

Giro d’Italia 2021: Egan Bernal ipoteca il Trofeo Senza Fine a Cortina d’Ampezzo, eccezionale Damiano Caruso

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Il maltempo non dà tregua al Giro d’Italia 2021, ma il protagonista resta sempre l’uomo in rosa: Egan Bernal lascia le briciole agli avversari e si va a prendere il suo secondo successo parziale nella sedicesima tappa, partita da Sacile e giunta a Cortina d’Ampezzo. Il colombiano della Ineos Grenadiers fa il vuoto sui rivali, incrementa il margine in classifica e mette una seria ipoteca sul Trofeo Senza Fine.

Il primo colpo di scena è arrivato al mattino, al ritrovo di partenza. Dopo lunghe chiacchierate è giunta infatti la decisione della giuria di rivoluzionare la frazione a causa delle avverse condizioni meteo: cancellati il Passo Fedaia e il Passo Pordoi, accorciato il percorso di oltre 50 chilometri. 

Partenza in ogni caso a tutta, con La Crosetta da percorrere poco dopo il via. Partita in salita la fuga, ad evadere un gruppetto di ventiquattro corridori: Geoffrey Bouchard (AG2R Citroen), Louis Vervaeke (Alpecin-Fenix), Gorka Izagirre (Astana-PremierTech), Jan Tratnik (Bahrain-Victorious), Matteo Fabbro, Felix Großschartner (Bora-hansgrohe), Joao Almeida (Deceuninck-QuickStep), Daniel Martin (Israel Start-Up Nation), Lorenzo Fortunato (EOLO-Kometa), Jan Hirt (Intermarché-Wanty-Gobert), Koen Bouwman (Jumbo-Visma), Harm Vanhoucke (Lotto Soudal), Antonio Pedrero, Einer Rubio, Davide Villella (Movistar), Tanel Kangert (Team BikeExchange), Nicolas Roche (Team DSM), Vincenzo Nibali, Gianluca Brambilla, Amanuel Ghebreigzabhier (Trek-Segafredo), Davide Formolo, Diego Ulissi (UAE Team Emirates), Giovanni Visconti e Samuele Zoccarato (Bardiani CSF Faizanè).

Nella discesa successiva hanno preso il largo in sei: Vincenzo Nibali e Amanuel Ghebreigzabhier (Trek-Segafredo), Gorka Izagirre (Astana-PremierTech), Davide Formolo (UAE Emirates), Joao Almeida (Deceuninck-QuickStep) e Antonio Pedrero (Movistar). Per loro cambi regolari e vantaggio che è andato a mano a mano ad aumentare sia sugli inseguitori che sul gruppo Maglia Rosa, guidato come al solito dalla Ineos Grenadiers. 

La situazione si è ovviamente decisa sul Passo Giau, la nuova Cima Coppi. Davanti Formolo ha provato ad anticipare la situazione, ma l’ultimo a resistere è stato Pedrero. È arrivata inesorabile la rimonta del plotone lanciato dalla EF Nippo: a circa 5 chilometri dalla vetta è partito però l’ennesimo, spettacolare, attacco di Egan Bernal.

La Maglia Rosa si è lanciata in solitaria verso il traguardo, mentre alle sue spalle un super Damiano Caruso (Bahrain-Victorious) è riuscito a limitare al meglio i danni. Sul siciliano, nella discesa conclusiva, si è riportato il francese Romain Bardet (Team DSM). Sul traguardo capolavoro di Bernal che può mettere in mostra la propria maglia di leader, a 27” Bardet che regola Caruso, strepitoso terzo (sempre più primo degli umani in classifica generale, ora è secondo). Quarta piazza a 1’18” per Giulio Ciccone (Trek-Segafredo), che recupera posizioni importanti in classifica generale (ora è sesto), quinta per Hugh Carthy (EF Nippo). 2’11” per Aleksandr Vlasov (Astana Premier Tech), che ha avuto dei problemi meccanici all’approccio dell’ascesa finale, difficoltà per Simon Yates (Bike-Exchange) a 2’36”.

Foto: Lapresse

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