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Ciclismo

Giro d’Italia 2021, Egan Bernal risponde presente. Ma la schiena non lo lascia ancora tranquillo

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Sull’erta di Sestola, la prima vera salita di quest’edizione del Giro d’Italia, Egan Bernal ha impressionato. Il giovane fuoriclasse lanciato da Gianni Savio, infatti, pedalava con facilità irrisoria su pendenze assai arcigne. Il colombiano, oltretutto, nel finale, si è prodotto in un violento scatto e solo Hugh Carthy è riuscito a seguirlo. In un attimo, il vincitore del Tour de France del 2019 è riuscito a riprendere Giulio Ciccone, Mikel Landa e Alexander Vlasov, i quali si erano mossi in precedenza. Il russo, peraltro, è sembrato parecchio in difficoltà mentre cercava di tenere la ruota del portacolori della Ineos.

Partendo dal presupposto che la salita odierna era ben più simile a un Civiglio, ascesa simbolo del Giro di Lombardia, che non a un’erta dolomitica, le sensazioni trasmesse da Bernal sono assolutamente positive. Il colombiano ha la gamba dei giorni migliori e se non dovesse più avvertire quei fastidiosi dolori alla schiena che l’hanno tormentato nell’ultimo anno, allora potrebbe realmente vincere il Giro.

Ad ogni modo, va sottolineato come sia nell’estate del 2020 che all’inizio della stagione 2021, Bernal, appena attaccato il numero alla schiena, andasse molto forte. Durante lo scorso agosto, nella prima gara post stop delle competizioni, la Route d’Occitanie, Bernal staccò tutti sul Col de Beyrède e vinse la classifica generale. Successivamente, inoltre, prese parte anche al Tour de l’Ain ove arrivò secondo alle spalle di Primoz Roglic. I problemi alla schiena affiorarono solo al Giro del Delfinato e si fecero realmente insopportabili, tanto da costringerlo a concludere in anticipo la stagione, sul finire della seconda settimana del Tour de France.

Sostanzialmente, è ancora troppo presto per cantare vittoria. Dalle parole del corridore traspare ottimismo e sembra che, al momento, la schiena non gli dia alcuna noia. I dolori di Bernal sono dovuti al fatto che ha una gamba leggermente più lunga dell’altra, un problema fastidioso, ma sul quale si può intervenire. La speranza del colombiano, ma anche di tutti gli appassionati, è che finalmente quest’incubo sia finito che l’Egan ammirato oggi possa essere una costante di questa Corsa Rosa, dato che veder pedalare il colombiano è una gioia per gli occhi.

Foto: Lapresse

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