Giro d’Italia 2021: Fedaia, Pordoi e Giau. Il tappone dolomitico e le pendenze delle salite. Occhio a pioggia e nevischio

Dopo la deludente frazione odierna, il Giro d’Italia 2021 promette di rifarsi immediatamente domani con la tappa più dura presente nel menù. Si tratta della Sacile-Cortina d’Ampezzo di 212 chilometri. Il programma di giornata prevede le scalate, innanzitutto, di La Crosetta, e successivamente, di tre erte iconiche della Corsa Rosa: Passo Fedaia, Passo Pordoi e Passo Giau. Si tratta, dunque, di un vero e proprio tappone che scaverà grossissimi solchi tra i nomi importanti della classifica generale.

A complicare il tutto, peraltro, c’è il fatto che la frazione inizierà subito in salita, dato che l’ascesa di La Crosetta comincerà appena tredici chilometri dopo lo start. L’erta in questione è un GPM di prima categoria, la quale misura 11,6 chilometri e ha una pendenza media del 7,1%. Il gruppo, data la bagarre che ci sarà per andare in fuga, dunque, si sgranerà sin dalle prime battute della frazione.

La discesa di La Crosetta terminerà al chilometro quarantaquattro e da quel momento la strada sarà in leggera, ma costante ascesa per settantacinque chilometri. Dopodiché, i corridori imboccheranno il Fedaia, 14 chilometri al 7,6%. La peculiarità di quest’erta è che a cinque chilometri e mezzo dalla vetta inizia il tratto di Malga Ciapela e da lì fino al GPM le pendenze saranno superiori al 10%. Terminata la discesa del Fedaia, sarà subito la volta del Pordoi, 11,8 chilometri al 6,8%.

Giù dal Pordoi, ci saranno circa venti chilometri di saliscendi prima di cominciare il Giau, un autentico titano che misura 9,9 chilometri e ha una pendenza media del 9,3%. Terminato il Giau, sarà tutta discesa fino al traguardo. Questa frazione, già di per sé una delle più dure proposte negli ultimi dieci anni, sarà resa ancora più impegnativa dal maltempo. Infatti, domani dovrebbe piovere tutto il giorno.

Foto: Lapresse