Ciclismo
Giro d’Italia 2021, Filippo Ganna: “Le ultime cronometro mi avevano fatto male. Volevo questa vittoria”
Filippo Ganna ha fatto saltare il banco in apertura del Giro d’Italia 2021, ha vinto la cronometro individuale andata in scena per le vie di Torino e ha conquistato la prima maglia rosa. Il piemontese ha giganteggiato nel capoluogo della sua Regione, ha divorato gli 8,6 km completamente pianeggianti e si è imposto con dieci secondi di vantaggio sull’ottimo Edoardo Affini. Il 24enne indosserà il simbolo del primato nella seconda frazione di domani e la potrà conservare anche nelle giornate successive, visto che ha un buon margine sui velocisti chiamati all’appello sul traguardo di Novara.
Il Campione del Mondo a cronometro è tornato a brillare dopo qualche passaggio a vuoto, visto che era reduce da tre sconfitte nelle prove contro il tempo. Ultimamente aveva sofferto al Giro di Romandia, ma oggi si è superato e ha vinto la prima tappa della Corsa Rosa, proprio come aveva fatto lo scorso anno a Palermo. Show di rara bellezza per il ribattezzato Top Gun, che ha ribadito di essere un fuoriclasse assoluto e di essere riemerso rapidamente dalle difficoltà. Si tratta del quinto successo parziale al Giro d’Italia per l’alfiere della Ineos-Grenadiers, dopo i quattro ottenuti nel 2020 (tre cronometro).
Filippo Ganna ha rilasciato le prime dichiarazioni ai microfoni della Rai: “Ho vinto di testa. Già ieri c’era tensione, non ero il favorito della vigilia, ma io la volevo, volevo tornare e abbiamo dato un bel segnale. Il Giro di Romandia è stata una bella preparazione, anche se è stata una batosta di testa: non vincere neanche una crono ha fatto male alla testa, ma ho imparato che dalle difficoltà si può tornare“.
Il verbanese ha poi proseguito: “Forse oggi ho forzato più del dovuto, ma appena sono partito non sentivo più la radiolina. Mi sono detto che non dovevo sbagliare le curve e cadere. Ora siamo pronti per i prossimi 20 giorni. Ho sentito il calore del pubblico, non me lo aspettavo: è stato bello, dopo l’anno scorso quando siamo arrivati a Milano senza nessuno che ci seguisse. Quella spinta in più è arrivata anche da loro“.
In chiusura, al Processo alla Tappa: “Abbiamo un capitano A e uno B (Benal e Sivakov), mi dispiace per i miei compagni che dovranno lavorare fin da domani ma una maglia rosa è sempre ben accetta. Mi fa piacere essere il collante del gruppo, mi piace e sono contento che i ragazzi si siano affezionati a me“.
Foto: Lapresse