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Ciclismo
Giro d’Italia 2021, fioccano le fughe. Nessuna squadra prende l’iniziativa, Ineos a parte
Su sette tappe in linea fin qui disputate in questo Giro d’Italia 2021, ben quattro hanno visto trionfare uno dei fuggitivi del mattino. Molteplici sono le ragioni dietro a questo dato del tutto eccezionale. Innanzitutto, è giusto sottolineare i numeri fatti da Taco van der Hoorn e Gino Mader nelle frazioni, rispettivamente, di Canale e di Ascoli Piceno. I due corridori sopraccitati, infatti, hanno ambedue vinto da unici superstiti dell’attacco mattutino, peraltro resistendo per pochi secondi al ritorno dei primi inseguitori.
Per quanto concerne il successo di van der Hoorn a Canale, inoltre, va sottolineato come, in quell’occasione, la Bora-Hansgrohe abbia gestito male l’inseguimento. Inoltre, il sodalizio teutonico, per larghi tratti della tappa, non è stato aiutato da nessun’altra squadra. Parlando del trionfo di Mader, invece, bisogna dire che l’elvetico ha avuto un gregario eccezionale di nome Matej Mohoric che ha fatto un lavoro favoloso per lanciarlo verso il successo.
Le vittorie di Victor Lafay a Guardia Sanframondi e di Joe Dombrowski a Sestola sono state ben differenti rispetto alle sopraccitate. In queste due frazioni, infatti, il gruppo si è totalmente disinteressato delle fughe. Questo poiché molti uomini di classifica, evidentemente, non vogliono né prendere la maglia rosa ora né spremere troppo i loro gregari con davanti ancora due settimane durissime.
E’ chiaro, infatti, che per gli uomini di classifica, soprattutto per chi non ha al proprio fianco una corazzata, non conviene avere il simbolo del primato sulle spalle in questo momento del Giro d’Italia. Gli ultimi dieci giorni del Giro, quest’anno, sono veramente impegnativi. I corridori dovranno affrontare salite durissime come lo Zoncolan, il Giau e Sega d’Ala. Lasciar andare le fughe nella prima settimana è un prezzo da pagare se si vuole avere i propri gregari freschi al momento opportuno.
Foto: Lapresse