Ciclismo

Giro d’Italia 2021, Giulio Ciccone: “È stata una tappa epica. Sono salito del mio ritmo, una scelta che ha dato i suoi frutti”

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Giulio Ciccone mette in archivio la seconda settimana del Giro d’Italia 2021 con un’ottima prova personale nella tappa dolomitica di Cortina d’Ampezzo, che gli ha garantito la quarta piazza odierna, nonché la conferma del suo sesto posto in classifica generale. Ancora una volta l’abruzzese e l’altro azzurro Damiano Caruso, stanno portando in alto il valore e l’orgoglio italiano nella Corsa Rosa. Un traguardo forse insperato alla partenza da Torino.

Nonostante il trionfo di Egan Bernal e l’attacco dello stesso Caruso e del francese Romain Bardet, il capitano della Trek-Segafredo, ha affrontato un finale di tappa molto regolare, senza affondi e rischi. Infatti, dopo il forcing sfrenato dell’EF Education Nippo e l’attacco della maglia rosa Bernal a 4 chilometri dalla vetta del Passo Giau, Giulio ha cercato di proseguire la tappa del suo passo, stringendo comunque i denti per mantenere quanto di buono fatto sinora, e limitando davvero di poco i ‘danni’ anche in discesa. Il risultato è stato 1’17” di ritardo da Bernal; un distacco ancora amministrabile in occasione della terza settimana e degli altri appuntamenti alpini. Il sogno del podio è più vivo che mai. 

Nel dopotappa lo stesso Ciccone ha riassunto la giornata e le sensazioni odierne in un comunicato stampa della sua formazione, la Trek-Segafredo, partenendo innanzitutto dalla rinuncia forzata da parte degli organizzatori del passaggio sul Passo Fedaia e il Passo Pordoi: “Nonostante il Giro sia stato costretto a rivedere il percorso, credo che lo spettacolo non sia mancato: è stata una tappa epica. Il nuovo profilo ha spazzato via ogni tattica che avevamo da ieri sera e ha reso la giornata più esplosiva. Il ritmo è stato forte sin dall’inizio ma, ovviamente, il Passo Giau ha fatto la vera differenza”. 

“La EF ha stabilito un ritmo impressionante e da lì è stata una prova di resistenza, gambe e testa. Ho avuto buone sensazioni tutto il giorno e questo mi ha permesso di gestire la mia energia in modo intelligente. Questo è l’aspetto che oggi mi rende più soddisfatto. Non ho ceduto all’istinto di seguire chi stava attaccando e di accelerare anche se mi sentivo bene, ma sono salito al mio ritmo. Guardando la classifica generale adesso, è una scelta che ha dato i suoi frutti”.

Foto: Lapresse

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