Ciclismo

Giro d’Italia 2021: i gregari e le squadre più attrezzate. Quali saranno i fari della corsa?

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La startlist del Giro d’Italia 2021 è ormai completata. Le squadre hanno scelto chi supporterà chi nella rincorsa verso la maglia rosa. Il tutto in una serie di calcoli per poter amministrare al meglio tre intensissime settimane di gara dagli Appennini alle Alpi, dove capitani e fidi gregari delle squadre candidate alla generale, non potranno mancare all’appello. Ma chi tra di loro si presenterà al via di Torino con la formazione più compatta e resistente nelle frazioni che contano?

Sicuramente spicca su tutti la favoritissima Ineos Grenadiers, che si presenterà al via come squadra del vincitore uscente della Corsa Rosa, Tao Geoghegan Hart. Quest’anno invece, il capitano sarà l’attesissimo trionfatore del Tour de France del 2019 Egan Bernal, al suo debutto nella corsa tricolore. Accanto al giovane colombiano ci sarà una schiera di gregari di altissimo livello, tra cui gli azzurri Filippo Ganna, indomabile quando si tratta di dover supportare la formazione, Salvatore Puccio, e il mattatore dell’ultimo Tour of the Alps Gianni Moscon. Inoltre Bernal potrà contare sull’appoggio del veterano Jonathan Castroviejo, e i giovani Pavel Sivakov, Daniel MartinezJhonatan Narváez.

Passiamo dunque alla Trek-Segafredo dello Squalo Vincenzo Nibali. Un team che potrebbe giocarsi altre due carte molto valide come quelle di Giulio Ciccone e Bauke Mollema, che saranno i trascinatori del siciliano soprattutto nelle tappe più insidiose, accanto a Gianluca Brambilla, Jacopo Mosca, Koen De KortAmanuel Ghebreigzabhier. Mentre Matteo Moschetti sarà più che altro il faro per le volate.

Ben attrezzata anche l’Astana-Premier Tech, desiderosa di essere protagonista in ogni situazione. In primis con il capitano designato Aleksandr Vlasov, che verrà supportato da una schiera di azzurri con Fabio Felline, Matteo Sobrero e Samuele Battistella, oltre ai due esperti spagnoli Gorka Izagirre e Luis Leon Sanchez, con Harold Tejada e Vadim Pronskiy. Abbiamo poi il Team BikeExchange del recente vincitore del Tour of the Alps Simon Yates che, in terra italoaustriaca, hanno dimostrato di sapere amministrare bene una maglia di leader. Ma qui si parla di tre settimane di gara. Riusciranno a bissare quanto di buono fatto alla Vuelta 2018 o rischieranno di replicare il Giro di quell’anno? Yates avrà con sé in primis Tanel Kangert, Mikel Nieve e Nico Schultz.

Attenzione poi alla Deceuninck-Quick Step del temibile duo formato da Joao Almeida e Remco Evenepoel. La scorsa edizione, nei 15 giorni in rosa di Almeida, il Wolfpack ha dimostrato una grande sicurezza interna, superando le aspettative di tante altre squadre. Se si pensa alle tappe più ostiche, quelle di montagna, la presenza dell’encomiabile Fausto Masnada, James Knox, Mikkel Honore e Pieter Serry sarà a dir poco fondamentale.

Da verificare invece come si muoverà il Team DSM, che già l’anno scorso, con due capitani in squadra come Jai Hindley e Wilco Kelderman, si sono fatti fregare sul più bello perdendo il Giro all’ultimo giorno. Quest’anno Hindley ci riproverà, ma con lui ci sarà Romain Bardet, che di sicuro, al suo debutto al Giro, non starà di certo lì a guardare. Con loro l’unico vero grande supporto in salita è quello di Michael Storer.

E se si parla di due possibili leader nella stessa squadra, la EF Education Nippo, che battaglierà per la generale con Hugh Carthy, riuscirà a tener buono Ruben Guerreiro? Di altri gregari per le tappe che contano, possiamo citare Jonathan Caicedo e Tejay Van Garderen. Medesimo discorso per la Bahrain Victorius, che si giocherà il podio con Mikel Landa. Ma ci sarà anche un Pello Bilbao in grandissima forma e che non andrà affatto sprecato. Con loro in salita possiamo citare Damiano Caruso e Rafal Valls. Concludiamo con la Movistar, che a livello di tattica non ha mai eccelso. Il capitano sarà Marc Soler, ma fin dove riusciranno ad arrivare scalatori come Dario Cataldo, Davide Villella e Antonio Pedrero?

Foto: Lapresse

 

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