Seguici su

Ciclismo

Giro d’Italia 2021: i possibili scenari tattici. Cronometro di Milano ancora risolutiva?

Pubblicato

il

Il Giro d’Italia 2021 presenta un percorso molto vario, aperto a svariati scenari tattici. Le grandi salite non mancheranno, anzi, questa Corsa Rosa è veramente ricca di erte impegnative. Ad ogni modo, tra le tappe d’alta montagna, quelle che, verosimilmente, condizioneranno maggiormente la corsa saranno la sedicesima, la Sacile-Cortina d’Ampezzo di 212 chilometri, che, nel suo tracciato, prevede le scalate di Fedaia, Giau e Pordoi, e la ventesima, la Verbania-Alpe di Motta di 164 chilometri, nella quale, prima dell’ascesa conclusiva, verrano affrontati il Passo San Bernardino e lo Splugenpass.

Quelli sopraccitati sono i veri e propri tapponi di quest’edizione della Corsa Rosa, i quali prevedono una serie di salite durissime da affrontare una dopo l’altra e offrono il terreno per inventarsi azioni a lunga gittata. Non va sottovalutata, inoltre, anche la diciassettesima frazione, la quale prevede l’accoppiata Passo di San Valentino-Sega d’Ala. Le due ascese in questione sono molto vicine tra loro e vi è, dunque, margine per attaccare da lontano, anche se il fatto che la seconda delle due erte, in cima alla quale è posto il traguardo, è durissima, potrebbe scoraggiare i corridori e convincerli a muoversi solo nel finale.

Meno pericolose, invece, sono la quattordicesima e la diciannovesima tappa, le quali prevedono arrivi molto duri sullo Zoncolan e sull’Alpe di Mera, ma non offrono spazio per muoversi prima dell’erta conclusiva. Le quattro frazioni impegnative della prima settimana, vale a dire la Piacenza-Sestola, la Grotte di Fracassi-Ascoli Piceno, la Foggia-Guardia Sanframondi e la Castel di Sangro-Campo Felice, non saranno certamente risolutive. Tuttavia, presentano percorsi non banali e potrebbero prestarsi a qualche crisi o a qualche imboscata capace di condizionare il prosieguo della gara. Inoltre, se una di esse venisse bersagliata dal maltempo, potrebbe rivelarsi molto più dura del previsto.

Assai insidiosa, inoltre, è anche l’undicesima tappa, la Perugia-Montalcino, la quale, con i suoi sterrati, può esaltare alcuni uomini di classifica e penalizzarne altri. Anche il giorno seguente, oltretutto, in gruppo non potranno dormire sonni tranquilli, dato che la Siena-Bagno di Romagna è lunga ben 212 chilometri ed è tempestata di salite arcigne. Infine, ovviamente, vanno considerate le cronometro. Quest’anno i chilometri contro il tempo saranno meno rispetto al 2020 e al 2019, ma se due corridori dovessero equivalersi nei primi venti giorni, come successo l’anno scorso con Hindley e Geoghegan Hart, la cronometro di Milano, stavolta lunga trenta chilometri, sarà nuovamente decisiva.

Foto: Lapresse

Pubblicità

Dalla Home

Pubblicità

Facebook

Pubblicità