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Giro d’Italia 2021, la crisi di Giulio Ciccone. All’Italia resta uno splendido Damiano Caruso in lizza per il podio

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I sogni rosa di Giulio Ciccone si sono brutalmente infranti oggi, nel corso dell’undicesima tappa del Giro d’Italia 2021, la Perugia-Montalcino. L’abruzzese se l’è cavata in modo egregio, grazie anche a un grande Vincenzo Nibali, sugli sterrati. Tuttavia, sul finale in asfalto, il portacolori della Trek-Segafredo è andato in crisi all’improvviso. In meno di dieci chilometri, Giulio ha subito un passivo di 1’47” dalla maglia rosa Egan Bernal.

A certificare il momento totale di crisi passato da Giulio, peraltro, c’è il fatto che la coppia della Deceuninck Quick-Step formata da Remco Evenepoel e Joao Almeida gli ha recuperato circa 1’30” negli ultimissimi chilometri. Ora l’abruzzese si trova all’ottavo posto della classifica generale, a 2’24” da Bernal, e il podio dista 1’12”. Chiaramente Ciccone può ancora coltivare chance di entrare nei primi tre, ma dovrà ritrovarsi sulle grandi montagne.

Al contrario, invece, chi, oggi, è andato fortissimo è Damiano Caruso. Il corridore siciliano della Bahrain Victorious continua a esibire una solidità impressionante e solo Egan Bernal, ora come ora, sembra essere nettamente superiore a lui in salita. Al momento, Caruso occupa la terza posizione in classifica generale, a 1’12” dalla maglia rosa, e può iniziare a sognare non solo una top-5, ma anche il podio.

Per Damiano, che a ottobre spegnerà trentaquattro candeline, questa è una vera e propria occasione della carriera. Il siciliano, per anni, ha corso in supporto ad altri corridori, ma quando ha avuto le sue chance, è stata capace di concludere tra i primi dieci della classifica generale in tutti e tre i grandi giri. Le qualità per difendersi alla grande anche sulle montagne più aspre, dunque, non gli mancano.

Foto: Lapresse

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