Ciclismo

Giro d’Italia 2021, la lezione di ciclismo di Egan Bernal. Difesa, gestione e Ineos le chiavi decisive

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Che la condizione non sia più quella vista nei giorni scorsi, sicuramente lontana dal 100%, se ne sono accorti praticamente tutti. Ma con il margine già messo in cascina e, soprattutto, con una gran classe, Egan Bernal sta portando a termine un Giro d’Italia 2021 fenomenale, che dovrebbe portarlo sul gradino più alto del podio in quel di Milano.

Il colombiano in quel di Sega di Ala aveva mostrato i primi segni di cedimento, andando in crisi nera sull’attacco di Simon Yates, dopo due settimane praticamente perfette in salita, dove era riuscito ad allungare su tutti i rivali praticamente sempre. “Da ora in poi dovremo difenderci, quando bisognava attaccare l’abbiamo fatto” le parole di Bernal nelle ultime giornate.

Di fatto, oggi, in vetta all’Alpe di Mera, il colombiano, sfruttando anche una squadra spaziale, ha dato a tutti una vera e propria dimostrazione tattica di ciclismo. In primis non ha risposto agli attacchi arrivati, oltre che da Yates, anche da Damiano Caruso, primo degli inseguitori e non troppo lontano dalla Maglia Rosa. Ha lasciato sfogare gli avversari, tenendoli sotto scacco grazie al ritmo dei propri compagni.

Non appena finito il lavoro di Daniel Martinez si è messo in proprio, andando fino all’arrivo senza strappare, con un’andatura regolare che è servita sia a non perdere troppo dal britannico, poi vincitore, che addirittura a rosicchiare ancora qualche secondo al siciliano. Resta solamente la frazione di domani per creargli qualche altro grattacapo, ma con un Bernal così sembra impossibile sfilargli via la leadership. 

Foto: Lapresse

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