Ciclismo
Giro d’Italia 2021, la maledizione di Giacomo Nizzolo. Sfilza di piazzamenti, mai una vittoria
Giacomo Nizzolo, dal 2012 a oggi, ha conquistato dieci secondi e cinque terzi posti di tappa al Giro d’Italia. Se poi guardiamo anche a quanto fatto dal milanese negli altri grandi giri, troviamo tre podi di frazione alla Vuelta e uno al Tour. Tuttavia, giunto a trentadue anni, il campione d’Europa non ha ancora mai alzato le braccia al cielo in una corsa a tappe di tre settimane. O meglio, una volta ci riuscì, a Torino, alla Corsa Rosa del 2016, ma venne declassato a causa di una scorrettezza commessa durante la volata.
Nizzolo è indubbiamente un corridore dotato di mezzi notevoli. In carriera ha vinto un titolo Europeo, due Campionati Italiani, due classifiche a punti al Giro d’Italia, svariate gare dedicate agli sprinter e anche una corsa a tappe decisamente impegnativa come il Tour de Wallonie. Lo sprinter milanese, inoltre, è arrivato sul podio di corse in linea importantissime come la Gand-Wevelgem, la Classica di Amburgo e il GP de Plouay.
Le vittorie parziali nei grandi giri, però, sembrano maledette per Nizzolo. Ogni volta il milanese trova qualcuno in grado di batterlo, dallo strepitoso Mark Cavendish del Giro 2013 al fenomenale Tim Merlier che lo ha preceduto oggi, passando per il miglior Sacha Modolo della carriera ammirato al Giro 2015, per Marcel Kittel e Andre Greipel che si spartirono le volate alla Corsa Rosa del 2016 e per l’incontenibile Fernando Gaviria del 2017.
Nelle ultime stagioni, però, Nizzolo è stato anche pesantemente penalizzato dalla sfortuna. Il milanese è stato costretto al ritiro sia nel 2017 che nel 2019, mentre nel 2018 non vi partecipò a causa di alcuni problemi fisici e l’anno scorso non fu della partita dopo un infortunio subito al Tour de France. Ora che, finalmente, può godere di un’ottima condizione fisica, Nizzolo ha l’occasione per sbloccarsi, forte anche di un maggior consapevolezza nei suoi mezzi che sembra aver acquisito nelle ultime due stagioni.
Foto: Lapresse