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Ciclismo
Giro d’Italia 2021, la rivelazione Lorenzo Fortunato. Chi è il nuovo scalatore azzurro che ha domato lo Zoncolan.
Il nome di Lorenzo Fortunato, dopo l’odierno trionfo sul Monte Zoncolan, è ormai noto a tutti gli appassionati di ciclismo. Tuttavia, il giovane scalatore della EOLO-KOMETA è un ragazzo che da anni, ormai, fa vedere ottime cose in salita e oggi ha solo colto i frutti del suo duro lavoro. Classe 1996, Fortunato, già da junior, era un prospetto di assoluta qualità. Lorenzo, nel 2013, sfiorò la top-10 ai Mondiali di Firenze, quelli che videro trionfare un certo Mathieu van der Poel, e si piazzò al quinto posto agli Europei di Olomouc. Inoltre, si levò anche lo sfizio di vincere una corsa prestigiosa come il Trofeo Dorigo.
Nel 2014, al secondo anno tra gli junior, invece, Fortunato si impose in una gara molto aspra come la Vittorio Veneto-Cansiglio e giunse ottavo ai Mondiali di Ponferrada. Nelle quattro stagioni passate tra gli U23, Lorenzo ha ottenuto tanti altri bei risultati, ma quello che spicca è indubbiamente il sesto posto nel durissimo Giro della Valle d’Aosta 2018. In quell’occasione, peraltro, si piazzò al quarto posto sulla salita di Cervinia, erta simbolo della gara in questione.
Due anni fa, Lorenzo è passato professionista con la squadra oggi conosciuta come Vini-Zabù. Anche con la maglia del sodalizio guidato da Luca Scinto, Fortunato ha ottenuto buoni risultati. Nel 2019 fu sesto al Tour of Almaty mentre nel 2020 fu ottavo al Tour de Langkawi. Col passaggio alla EOLO-KOMETA, però, Lorenzo sembra aver fatto un ulteriore passo in avanti e già nelle settimane antecedenti alla Corsa Rosa, si era fatto vedere ottenendo un bel tredicesimo posto alla Vuelta Asturias.
Il Giro di Lorenzo era iniziato alla grande. I risultati dello scalatore azzurro magari erano passati un filo sottotraccia, ma Fortunato era arrivato tra i primi venticinque sia ad Ascoli Piceno che a Campo Felice. Un suo exploit, dunque, era ampiamente preventivabile e, come ha detto lui nell’intervista post successo odierno, potrebbe non essere finita qua.
Foto: Lapresse