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Ciclismo
Giro d’Italia 2021, Lorenzo Fortunato si prende lo Zoncolan. Bernal stacca tutti, si difendono Ciccone e Caruso
Un successo che vale un’intera carriera, un giorno da ricordare per sempre, un’impresa meravigliosa. Capolavoro sul Monte Zoncolan per Lorenzo Fortunato: lo scalatore della Eolo Kometa trova la fuga giusta, si avvantaggia in solitaria sulle pendenze arcigne della salita più dura d’Europa e porta a casa la vittoria più bella nella quattordicesima tappa del Giro d’Italia 2021. Tra i migliori non c’è storia: Egan Bernal si avvantaggia ancora e conferma la propria Maglia Rosa.
Inizio di tappa ad alte velocità, com’era scontato che fosse. Dopo una prima ora (completamente pianeggiante), ricca di scatti e controscatti, è andata via la fuga di giornata. Undici uomini all’attacco: Andrii Ponomar (Androni Giocattoli Sidermec), Jan Tratnik (Bahrain Vitcorious), Remy Rochas (Cofidis), Vincenzo Albanese e Lorenzo Fortunato (Eolo Kometa), George Bennett ed Edoardo Affini (Jumbo Visma), Nelson Oliveira (Team Movistar), Bauke Mollema e Jacopo Mosca (Trek-Segafredo), Alessandro Covi (UAE Team Emirates).
Il gruppo ha lasciato un divario ampio, superiore agli otto minuti. A gestire la situazione nel plotone è stata l’Astana Premier Tech in favore di Aleksandr Vlasov. Proprio la compagine kazaka ha animato la corsa nella discesa del GPM di Forcella di Monte Rest: attacco importante che ha spezzato il drappello dei migliori, davanti in un primo momento rimasti solamente in sei (quattro Astana, compreso Vlasov, oltre a Bernal e Bilbao). In difficoltà Remco Evenepoel, ma successivamente si è andato a ricompattare il tutto nel fondovalle.
L’attesa è stata ovviamente per la salita conclusiva, il Monte Zoncolan. Nel drappello al comando sono riusciti ad avvantaggiarsi in coppia Tratnik e Fortunato: a circa 2 chilometri dal traguardo l’azzurro della Eolo Kometa ha deciso di mettersi in proprio, nel tratto più duro. Una fatica estrema per lui che è riuscito a cogliere un trionfo mostruoso battendo lo sloveno ed un super Alessandro Covi.
Nel gruppo Maglia Rosa a prendere in mano l’andatura ovviamente la Ineos Grenadiers, con Vincenzo Nibali subito in crisi. Il primo a muoversi però è Simon Yates: l’unico a resistere all’attacco del britannico è stato Egan Bernal, che nell’ultimo chilometro è partito in contropiede guadagnando ancora secondi su tutti. 11” di ritardo per Yates, circa 40” persi per la coppia italiana formata da Damiano Caruso e Giulio Ciccone, mentre difficoltà per Aleksandr Vlasov, ad oltre un minuto dalla Maglia Rosa, con Evenepoel a 1’30”.
Foto: Lapresse