Ciclismo
Giro d’Italia 2021, quando le prossime salite? Attesa per lo sterrato, sabato lo Zoncolan! Poi tre tapponi infernali
La classifica generale del Giro d’Italia 2021 si è delineata al termine della nona tappa, culminata con la salita finale di Campo Felice (ultimi 1600 metri sullo sterrato). Egan Bernal ha attaccato di prepotenza e ha meritatamente trionfato, conquistando così la maglia rosa. Il colombiano ha dato una prova di forza, ma Giulio Ciccone è stato bravissimo ed è riuscito a tenere il passo del vincitore del Tour de France 2019. L’alfiere della Ineos Grenadiers ora ha 15” sul belga Remco Evenepoel, 21” sul russo Aleksandr Vlasov, 36” sul nostro Giulio Ciccone, 43” sull’ungherese Atilla Valter, 44” sul britannico Hugh Carthy, 45” su Damiano Caruso, 51” sull’irlandese Dan Martin, 55” sul britannico Simon Yates.
Quando arriveranno le prossime salite della Corsa Rosa? La frazione di domani (139 km da L’Aquila a Foligno) strizza l’occhio ai velocisti, poi martedì si osserverà il primo giorno di riposo. Si ripartirà mercoledì 19 maggio con l’undicesima tappa, estremamente rilevante: la Perugia-Montalcino propone infatti ben quattro tratti su sterrato per complessivi 35,6 km su strade bianche nella parte finale di giornata, con le annesse ascese del Passo del Lume Spento (da ripetere due volte) che metteranno a dura prova tutti gli atleti.
La Siena-Bagno di Romagna del giorno dopo presenta sì il Passo della Consuma e il Passo della Calla, ma questi seconda categoria sono lontani dal traguardo. Il Giro d’Italia entrerà nel vivo sabato 22 maggio con la 14ma tappa, quella che presenta il mostro: si arriverà in cima al Monte Zoncolan, una delle salite più difficili d’Europa, anche se affrontata dal versante “morbido” di Sutrio. L’ultima settimana è poi infernale con tre tapponi epocali.
La frazione regina è la Sacile-Cortina d’Ampezzo, con addirittura 5700 metri di dislivello da affrontare in 212 km del classicissimo tappone dolomitico. Per ben tre volte si andrà oltre i 2000 metri sul livello del mare. Avvio subito in salita con l’esigente La Crosetta, seguita da una discesa molto tecnica. Ci si invola verso Agordo per poi iniziare l’ascesa al Passo Fedaia, con gli ultimi 5 km sempre oltre il 12% e punte al 18%. Discesa fino a Canazei, per poi imboccare il Passo Pordoi che sarà Cima Coppi con i suoi 2239 metri s.l.m. (la vetta più alta dell’intero percorso). Discesa verso Pieve di Livinallongo, per poi andare verso Ponte Codalonga: lì inizierà il durissimo Passo Giau, 9,9 km di salita al 9,3% di pendenza praticamente costante! Un vero e proprio incubo, la cima è posta a 17,5 km dal traguardo di Cortina d’Ampezzo, tutti in discesa.
La 17ma frazione propone l’inedito arrivo in quota a Sega di Ala (11,2 km al 9,8% di pendenza media con un tratto di 2 km costantemente al 12%), la 18ma frazione propone l’inedito traguardo in cima all’Alpe di Mera (9,7 km al 9% di pendenza media e gli ultimi 5 km costantemente in doppia cifra con punte del 14%).
Foto: Lapresse