Ciclismo

Giro d’Italia 2021, sette vittorie di tappa per l’Italia, 1/3 del totale. Migliorata l’edizione del 2020

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Nel 2020 sono state sei, ma con un corridore a prendersi praticamente tutti i meriti. Quest’anno c’è stato un salto di qualità assurdo nel Giro d’Italia: il Bel Paese è tornato grande, facendosi vedere praticamente in ogni tappa e conquistando un terzo delle vittorie totali.

Ancora una volta Filippo Ganna si prende la copertina e lo fa da campione assoluto: ormai c’è poco da dire, il suo status è quello di uomo più forte al mondo nelle cronometro e non può permettersi assolutamente di sbagliare. Né di perdere, come ha fatto al Giro di Romandia, subito sommerso dalle critiche. Nella Corsa Rosa è tornato il dominatore delle lancette: la stella della Ineos Grenadiers si è portato a casa altri due colpacci, tra Torino e Milano.

Ganna, ma non solo. In prima pagina al termine di questo Giro non può che esserci Damiano Caruso: il siciliano si è trasformato da gregario a capitano, cogliendo una seconda piazza strepitosa e inaspettata in classifica generale, ma ieri ha messo la ciliegina sulla torta con un’affermazione da campione all’Alpe Motta.

I colori azzurri si sono visti e rivisti, anche nelle altre frazioni. A salire sul gradino più alto del podio nella corsa di casa sono stati Andrea Vendrame, con la bellissima fuga a Bagno di Romagna, Giacomo Nizzolo, con lo sprint eccezionale in quel di Verona, Lorenzo Fortunato, che si è preso la gioia più bella della carriera sul Monte Zoncolan, e un ritrovato Alberto Bettiol, che ha dominato da uomo di classiche in quel di Stradella.

Foto: Lapresse

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