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Giro d’Italia 2021, Tim Merlier non è una sorpresa. Vincitore a Bruxelles, e non solo….

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Due stagioni fa, di questi tempi, Tim Merlier, in seguito alla chiusura della Verandas Willems – Crelan, era senza squadra. Il belga, da anni un ciclocrossista che gravita attorno alla decima posizione del ranking UCI, aveva già fatto vedere ottime cose anche su strada. Nel 2018, ad esempio, aveva conquistato due tappe, allo sprint, al Giro di Danimarca. Nessun sodalizio tra quelli che si dedicano al ciclismo su strada, però, lo aveva cercato. Alla fine, il Mago entrò nella galassia del fratelli Roodhooft, proprietari della Alpecin-Fenix, di tre squadre che partecipano solo a gare ciclocrossistiche, ovvero Iko-Crelan, Credishop-Fristads e 777, e, da quest’anno, anche della Plantur-Pura, team che dà l’opportunità a diverse crossiste di prendere parte alle corse su strada.

Inizialmente, per Merlier, il piano era quello di fare qualche corsa su strada con l’allora Corendon-Circus e, poi, gareggiare d’inverno con la Credishop. Il belga fece il suo debutto con la nuova maglia al Giro del Belgio del 2019 e fu un esordio eccelso dato che raccolse due podi di tappa. Il primo successo con il sodalizio dei fratelli Roodhooft arrivò il 23 giugno, all’Elfstedenronde, ove superò allo sprint un certo Fabio Jakobsen. Appena una settimana più tardi, invece, il Mago conquistò il titolo nazionale belga bruciando in volata il suo grande amico Wout Van Aert.

Il sodalizio tra Merlier e i Roodhooft si rivelò vincente pure sul lungo periodo. Merlier, nel prosieguo del 2019, vinse anche una frazione al Giro di Danimarca e due al Tour Alsace. Nel ciclocross, invece, sfornò una stagione stellare. Il Mago, infatti, nell’annata 2019-2020 conquistò sei podi e ventitré top-10 su ventiquattro gare disputate. Nel 2020 la Corendon-Circus è diventata Alpecin-Fenix e forti di un leader quale Mathieu van der Poel, i fratelli Roodhooft hanno deciso di puntare maggiormente anche sul ciclismo su strada.

Merlier, dato il suo incredibile spunto veloce, ha iniziato il 2020 come secondo in comando del team e non ha deluso le attese. Il 30 agosto dell’anno scorso, il belga ha vinto la Brussels Classic, ex Parigi-Bruxelles, una nobile classica decaduta che, comunque, mantiene un certo fascino. Il Mago dominò letteralmente uno sprint contro avversari di rango come Davide Ballerini, Nacer Bouhanni, Pascal Ackermann e il suo futuro compagno Jasper Philipsen. Due settimane più tardi, invece, arrivò il primo sigillo nel World Tour, nella sesta tappa della Tirreno-Adriatico.

Ormai stradista a tempo pieno, Merlier si sta definitivamente consacrando in questo 2021. Il primo successo stagionale è giunto il 2 marzo, in una gara non certo banale quale Le Samyn, ove ha avuto un’apripista d’eccezione di nome Mathieu van der Poel. Appena pochi giorni più tardi, il Mago ha servito il bis al GP Jean-Pierre Monseré, ove ha annichilito la concorrenza con una volata tanto lunga quanto devastante. Tim, in seguito, ha colto il terzo sigillo del suo 2021 tra i ventagli della Bredene Koksijde. Quel dì il fiammingo, in un primo momento, si era staccato dal gruppo di testa, ma riuscì a rientrare grazie al lavoro fenomenale dei compagni. Nelle ultime centinaia di metri, successivamente, si esibì in una rasoiata delle sue e non lasciò scampo all’ex campione del Mondo Mads Pedersen.

Il Mago è un velocista dotato di una potenza clamorosa. Unisce un’accelerazione devastante alla capacità di mantenere la velocità alta per oltre duecento metri. Nell’odierno successo ottenuto sulle strade del Giro d’Italia, il suo primo sigillo in una corsa a tappe di tre settimane, peraltro ottenuto alla prima occasione disponibile, si sono visti tutti i suoi pregi. Contro la sua progressione, gli avversari non hanno potuto fare nulla. Giunto a quattro trionfi stagionali, Merlier è da considerarsi, a tutti gli effetti, uno dei primi tre sprinter al mondo. Non male per un ragazzo che, appena due anni fa, era senza squadra.

Foto: Lapresse

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