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Giro d’Italia 2021, Vincenzo Nibali: “Aiuto Ciccone, gli abbiamo detto di correre con la testa. Lo stop di 10 giorni mi ha tolto tanto”

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Dopo dieci giorni di gara, anche Vincenzo Nibali può tracciare un primissimo bilancio su questo Giro d’Italia 2021 a cui ha preso il via con grandi dubbi e incertezze. L’infortunio al polso e il conseguente intervento infatti, hanno complicato non poco l’avvicinamento dello Squalo dello Stretto alla sua amata Corsa Rosa conquistata nel 2013 e nel 2016. Ma finora possiamo dire che sta affrontando un percorso in crescendo, soprattutto nel suo immenso lavoro in favore di colui che, giorno dopo giorno, sta diventando la nuova speranza di podio in casa Trek-Segafredo, il predestinato Giulio Ciccone. 

Ciclismo, Vincenzo Nibali verso la Deceuninck-Quick Step nel 2022. Possibile spalla di Evenepoel

Intervenuto al Processo alla tappa di Alessandra De Stefano, Nibali ha così raccontato i suoi primi giorni di gara dopo l’infortunio: “Ho trascorso molto bene questi primi dieci giorni di corsa. Sto vivendo un bel Giro d’Italia anche grazie a Giulio Ciccone, quindi andiamo avanti così”. Vincenzo ha così riavvolto il nastro sin dalla cronometro di Torino: “Sono stati 8 chilometri esplosivi alla mia prima gara dopo la Milano-Sanremo. Volevo capire la mia condizione, però alla fine è stata una prova discreta per me, non una delle migliori, ma è andata bene. Ha segnato il mio rientro alle corse dopo l’infortunio, quindi anche per me non era semplice”.

Il siciliano ha poi proseguito parlando di questi primi giorni della Corsa Rosa: “È stata una prima settimana con un po’ di incertezze per capire come stavo, come andavo, se riuscivo a guidare bene la bici… . Però alla fine sono arrivato fino a qui e le cose stanno migliorando pian piano”. In questo Giro 2021 campione messinese sta anche ricoprendo e riscoprendo il ruolo di ‘uomo di fiducia’ per uno straordinario Giulio Ciccone, attualmente quarto in classifica generale: “Nei giorni scorsi e specialmente ieri, ho cercato di tenerlo e tenerci sempre davanti, perchè comunque io sapevo che questo era un Giro molto difficile per me. Ho lavorato tantissimo, e star fermo dieci giorni mi è costato tanto. Ho perso una parte di condizione, ma il fondo c’è”.

Ovviamente, al momento, dinnanzi alla condizione semplicemente straripante di Egan Bernal c’è poco da fare: “In queste occasioni, in queste accelerazioni micidiali negli ultimi chilometri, io perdo, mentre Ciccone sta dimostrando di avere una grande condizione e di saper rispondere bene all’esplosività degli arrivi come Campo Felice. In questi giorni gli abbiamo detto di correre di più con la testa in finali come questo, perchè può andare anche più lontano, ed è giusto anche proteggerlo anche nelle tappe abbastanza difficili e pericolose come oggi. Quindi mi sono fatto un certo occhio per come devo stare in gruppo”.

Ovviamente ci sono altri obiettivi in casa Trek-Segafredo: “Ovviamente c’è anche l’aiuto della squadra con Jacopo Mosca. Oggi pensavamo di poter fare la volata con Matteo Moschetti, ma l’ultima è stata tirata molto forte e quindi è mancato. Ma alla fine il team sta cercando di correre molto unito sia per lui che anche per me”. 

Successivamente Nibali si è focalizzato proprio sui consigli che continua a dare a Ciccone:Come ho dichiarato in precedenza, a Giulio dico sempre che vanno bene i primi dieci giorni per capire la condizione, ma adesso è giunta l’ora di correre di più con la testa, perchè comunque il Giro è fatto di tre settimane. Anche oggi, sinceramente, ho visto dei movimenti particolari, come la volata per gli abbuoni tra Bernal ed Evenepoel. Ma al Giro, quando vedi fare queste volate, devi sapere che l’ultima settimana ci sono delle salite lunghe. Gli abbuoni di 2, 3 secondi contano ma magari anche poco. Poi la storia ci ha anche insegnato, come l’anno scorso, che l’ultima settimana può succedere di tutto, e poi la Corsa si può anche giocare nell’ultima tappa”.

Foto: Lapresse

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