Ciclismo
Giro d’Italia 2021, Vincenzo Nibali si sacrifica per Giulio Ciccone, poi paga dazio nel finale
Non è stata una delle giornate migliori in casa Trek-Segafredo. Dopo i primi dieci giorni di Giro d’Italia 2021 da sogno con Giulio Ciccone, ormai leader designato della formazione statunitense, oggi l’abruzzese ha pagato non poco dazio sulla ‘strade bianche’ di Montalcino, perdendo ben quattro posizioni in classifica generale, e soprattutto 2’24” dalla maglia rosa Egan Bernal.
Prezioso come sempre il supporto del suo mentore Vincenzo Nibali, che però nel finale, ha dovuto alzare bandiera bianca dopo essersi sacrificato per lo stesso Ciccone. Adesso è a 4’11” dalla vetta. Più di così non si poteva fare. Nibali e tutta la Trek, in favore del capitano abruzzese, erano ben piazzati fino all’ultima scalata al GPM del Passo del Lume Spero, ma prima il messinese, e poi lo stesso Ciccone, si sono dovuti arrendere dinnanzi all’accelerata della EF Eduction Nippo e poi quella da padrone indiscusso di Bernal.
In una giornata dove la Ineos non ha avuto rivali, Nibali ha cercato in ogni modo di far a spallate per prendere il comando della situazione su quello sterrato che conosce così bene sin dal Giro del 2010, e quella tappa di Montalcino affrontata in maglia rosa e persa proprio quel giorno in favore di Alexandre Vinokourov. E anche quest’oggi, in veste di gregario, undici anni dopo, nulla ha potuto dinnanzi allo strapotere dei compagni di Bernal, e gli inafferrabili Filippo Ganna e Gianni Moscon.
Il lavoro dello Squalo dello Stretto è così inevitabilmente terminato sull’ultima scalata al Passo del Lume Spento dopo una giornata senza un attimo di tregua. Quello che ha fatto è andato oltre alle aspettative, ha cercato di tenersi ben stretta la sua piazza in classifica proteggendo anche il suo ‘erede’ Ciccone. Ha dato tutto quello che aveva. In ogni caso, anche se non è andata come magari si aspettava, il suo sacrificio è stato comunque prezioso.
Foto: Lapresse