Ciclismo

Giro d’Italia 2021, Vincenzo Nibali sotto sotto spera di fare classifica

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Oggi alle 15.15 inizierà ufficialmente il Giro d’Italia 2021 di Vincenzo Nibali. Un recupero lampo ha consentito al messinese di presentarsi al via della Corsa Rosa, nonostante lo scorso 14 aprile fosse caduto durante un allenamento a Lugano, riportando la frattura del radio del polso destro. Quel giorno tanti mesi di preparazione sembravano inesorabilmente andati in fumo. Ma è nelle grandi difficoltà che sovente il siciliano ha dimostrato di esaltarsi. Si è concentrato con estrema abnegazione nella riabilitazione, ha bruciato i tempi ed ora è pronto ad attaccarsi il pettorale sulla schiena: comunque vada, una prima vittoria nei confronti della malasorte.

Con quali ambizioni lo Squalo sarà al via del Giro d’Italia 2021? Occorre ricordare che, a metà febbraio, il vincitore del Tour de France 2014 era stato chiaro in proposito: “Non punterò alla classifica generale“. Tre mesi dopo l’approccio appare mutato, nonostante le incognite di natura fisica. Nessuno si aspetta nulla di particolare da Nibali: vuoi per i suoi 36 anni, vuoi soprattutto per il recente incidente che ne ha compromesso la rifinitura in vista del primo grande appuntamento stagionale. Tra gli addetti ai lavori, anche se suona strano affermarlo, il fuoriclasse italiano non viene menzionato tra i favoriti per il successo finale. Una condizione di anonimato che a Nibali non sembra piacere per niente. Non è un caso che alla Gazzetta dello Sport abbia rilasciato dichiarazioni bellicose: “Voglio lasciare il segno. Ho pensato che Fiorenzo Magni nel 1956 giunse secondo nonostante una frattura alla clavicola. Il polso va sempre meglio, non utilizzerò neppure un tutore, ma una fasciatura. Sui pedali riesco ad alzarmi senza problemi. La forma è un punto interrogativo, mi manca il confronto con la strada“.

Nibali, a causa dell’infortunio con conseguente operazione del polso, ha perso di fatto 10 giorni pieni di allenamento. Non sono tanti, ma neppure pochi, soprattutto se nelle immediate settimane che precedono una corsa di tre settimane. Avrebbe dovuto disputare il Tour of the Alps e la Liegi-Bastogne-Liegi: alla sua età correre è fondamentale per acquisire brillantezza. Questo mancato confronto con gli avversari potrebbe costare caro, soprattutto durante le prime tappe. E, va detto, il Giro non aspetta nessuno, perché già dalla quarta frazione a Sestola si farà sul serio con una salita impegnativa nel finale.

Riccardo Magrini, nella Fagianata di due giorni fa, non ha escluso a priori che lo Squalo possa fare un pensierino alla classifica: “Chi lo sa se è qui solo per le tappe. Lui ti stupisce sempre. Chi avrebbe mai pensato di trovarlo al Giro con una frattura come la sua? La sua costanza e la sua professionalità vanno premiate. Di sicuro ha voluto esserci per la grande passione che ha nei confronti del Giro. Si trova nella condizione ideale, non gli chiede niente nessuno. Veramente nessuno si aspetta niente. Il minimo piazzamento sarà un grande successo per lui”.

Quel che è certo è che Vincenzo Nibali, almeno nei piani iniziali, non è al Giro d’Italia semplicemente per vincere una tappa. Non è nel suo stile. Il siciliano si è presentato a Torino per provarci e non lasciare nulla di intentato. Se dovesse riuscire a superare indenne le prime frazioni, potrebbe poi gradualmente crescere di condizione nell’arco delle tre settimane, per poi magari guardare la classifica dopo la tappa dello Zoncolan. Solo qualora la strada dovesse respingere le ambizioni del classe 1984, allora a quel punto potrebbe ripiegare su obiettivi meno prestigiosi come un successo parziale o, perché no, persino la maglia azzurra di miglior scalatore.

Foto: Lapresse

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